FIRENZE
Il campione del ciclismo Gino Bartali, durante l’occupazione
tedesca, fece parte della rete di salvataggio guidata dal rabbino di Firenze Nathan Cassuto e dall’arcivescovo Elia Dalla Costa. Tra il settembre 1943 e il giugno 1944 si adoperò come corriere di questa rete, nascondendo falsi documenti nel telaio della sua bicicletta e
trasportandoli attraverso le città. Con la scusa che si stava allenando riuscì a oltrepassare posti di blocco nazisti e della polizia fascista repubblicana italiana, senza essere perquisito.
Il riconoscimento è avvenuto a partire dalla testimonianza di Giorgio Goldenberg, allora bambino, che trovò rifugio nella cantina dell’abitazione del ciclista.
Il 7 luglio 2013 Yad Vashem ha riconosciuto Gino Bartali come Giusto tra le Nazioni.