"Gino Bartali, il campione del ciclismo che sfidò il nazismo: riconosciuto come Giusto tra le Nazioni"

Durante l'occupazione tedesca, il ciclista Gino Bartali fece parte di una rete di salvataggio a Firenze, nascondendo documenti falsi nella sua bicicletta. È stato riconosciuto come Giusto tra le Nazioni nel 2013.

FIRENZE

Il campione del ciclismo Gino Bartali, durante l’occupazione

tedesca, fece parte della rete di salvataggio guidata dal rabbino di Firenze Nathan Cassuto e dall’arcivescovo Elia Dalla Costa. Tra il settembre 1943 e il giugno 1944 si adoperò come corriere di questa rete, nascondendo falsi documenti nel telaio della sua bicicletta e

trasportandoli attraverso le città. Con la scusa che si stava allenando riuscì a oltrepassare posti di blocco nazisti e della polizia fascista repubblicana italiana, senza essere perquisito.

Il riconoscimento è avvenuto a partire dalla testimonianza di Giorgio Goldenberg, allora bambino, che trovò rifugio nella cantina dell’abitazione del ciclista.

Il 7 luglio 2013 Yad Vashem ha riconosciuto Gino Bartali come Giusto tra le Nazioni.