I silenzi del dopoguerra: "Gli eroi, i repubblichini, le colpe degli indifferenti"

Durante il periodo tragico della Seconda Guerra Mondiale, gli italiani si dividono in tre categorie: i collaboratori dei nazisti, i "Giusti tra le Nazioni" che cercano di salvare gli Ebrei e gli indifferenti che fanno finta di non vedere. La maggioranza silenziosa ha reso difficile ricostruire i fatti di quei giorni. Molti Giusti rimangono ignoti, ma il loro contributo è doveroso ricordarlo. Il dopoguerra merita un ragionamento più ampio, considerando la scelta degli americani di trovare un alleato e la tesi dell'antisemitismo come una parentesi.

di Ufo Caffaz*

FIRENZE

Non è facile parlare di persone "giuste" o di "campioni di altruismo", come li chiama Alfredo De Girolamo, in un periodo tragico come quello che va dal 1943 al 1945. Gli italiani, e quindi anche i toscani, si possono dividere in tre categorie. I fedeli alla Repubblica Sociale e, quindi, collaboratori dei tedeschi che erano impegnati a catturare gli Ebrei per poi deportarli sui carri bestiame e ucciderli nei Campi di sterminio. I "Giusti tra le Nazioni", come li celebra Yad Vashem a Gerusalemme, che dettero un contributo essenziale per salvare più persone possibili dall’inferno che li attendeva: furono pochi ma tanti, considerando i rischi ai quali andavano incontro ed è per questo che ricordarli non solo è doveroso, ma anche educativo, per quanti ancora oggi non conoscono o non vogliono conoscere ciò che è avvenuto.

Gli indifferenti o meglio coloro che facevano finta di non vedere, che poi, alla fine della guerra, avrebbero detto che erano stati i tedeschi i responsabili di tutto, della guerra e dei milioni di morti mentre gli italiani non avevano responsabilità. Italiani brava gente!

Di questa maggioranza silenziosa c’erano anche coloro che avevano approfittato della situazione. Il silenzio del dopoguerra fu assordante e ha, in qualche modo, reso complicato anche ricostruire i fatti di quei giorni terribili. I professori universitari in molti casi per essere reintegrati furono dichiarati sovrannumerari! Molti di coloro che aiutarono gli Ebrei sono rimasti ignoti proprio perché non hanno mai rivendicato i loro meriti. Lo stesso Gino Bartali, rispose alla telefonata di una giornalista, da me sollecitata, per farsi raccontare il suo aiuto verso i perseguitati, che non c’era nessun merito e che lui aveva fatto ciò che si doveva fare e basta!

Molti Giusti sono rimasti ignoti per tanto tempo e in molti casi lo saranno ancora perché sono scomparsi con il passare degli anni, anche se De Girolamo li trova con impegno, magari parlando con i familiari. Giusti furono anche coloro che con un semplice gesto, "banale" in tempi normali, impedirono la cattura di esseri umani. Ci fu, di fatto, un’esaltazione del male parimenti a un’esaltazione del bene. Ma il dopoguerra meriterebbe un ragionamento più ampio. Sicuramente ci fu una scelta da parte degli Americani per trovare anche a posteriori un alleato da schierare nella divisione del mondo. Gli italiani per avvalorare la tesi della loro estraneità alla attività criminale descritta. Gli Ebrei per tentare di dimenticare tutto. Uno storico importante come Renzo De Felice sostenne la tesi dell’antisemitismo come una parentesi, così come una parentesi era stato il fascismo nella democrazia italiana. Come se nella storia esistessero le parentesi! Grazie quindi davvero a De Girolamo per il lavoro che ha fatto e per quello che farà…

*Coordinatore da più edizioni del Treno

della memoria toscano ed esponente

della comunità ebraica di Firenze