La festa della Santa Croce, culmine delle solennità religiose lucchesi e momento fortemente identitario per la città, è un’occasione anche per riflettere su un tema importante: il rapporto fra tradizione e modernità. Da questo punto di vista, Lucca – intesa come città ma anche come entità territoriale di estensione più vasta di quella prettamente cittadina – è un esempio affascinante.
Questo territorio ha fra le sue caratteristiche la solidità dei valori, la bellezza e la suggestione di paesaggi urbani e naturali straordinariamente ben conservati, i modelli di vita a misura d’uomo; tutto questo si coniuga armoniosamente con l’attenzione per l’innovazione, la dinamicità, la capacità di generare idee inedite che a loro volta producono risultati originali in grado di mantenere sempre viva l’attenzione di chi già conosce Lucca e di suscitare l’interesse di chi non la conosce ancora.
Il sistema industriale del territorio lucchese sembra collocarsi essenzialmente sul secondo versante – quello della modernità e del "nuovo" – di cui è in effetti un interprete qualificato a livello nazionale e internazionale. Ma quanto c’è di antico (nel senso più alto del termine) nel cuore moderno e industriale di Lucca? A me pare che ci sia tanto, e che questo sia un dato estremamente positivo per lo sviluppo della città e, soprattutto, per la qualità di questo sviluppo. Il forte sistema di valori che caratterizza la "lucchesità", l’attenzione per il contesto ambientale e per la comunità sono alla base anche del lavoro delle industrie lucchesi. Di più: sono fattori di successo e motori di sviluppo, che qualificano il lavoro, lo umanizzano, lo tengono ben ancorato al territorio.
E’ importante che sia così, anche perché l’industria manifatturiera lucchese è un traino essenziale dell’economia del territorio, con oltre 30.000 addetti e 2,4 miliardi di euro di valore aggiunto, per i due terzi generati dall’export verso mercati europei ed extraeuropei. Sono tanti i settori presenti a Lucca, con realtà di assoluta eccellenza, note in tutto il mondo: il cartario, in primo luogo, che assieme alla meccanica per la carta conta un terzo del totale degli addetti manifatturieri. Ma accanto a questi settori vi sono le ulteriori specializzazioni della meccanica, la chimica-farmaceutica, la plastica, l’alimentare, l’edilizia, i trasporti, la moda. Settori prettamente versiliesi, anch’essi delle eccellenze assolute, sono la nautica e il lapideo. L’industria lucchese deve il suo successo alle competenze, al senso di responsabilità e all’impegno di imprenditori, manager, lavoratori che ogni giorno prestano attenzione alle sfide dei mercati, praticano l’innovazione, danno concretezza ai principi della sostenibilità. Il tutto in quel prodigioso mix di tradizione e modernità che è Lucca."
* Presidente di Confindustria Toscana Nord