Nel 1940 Paolo Melauri acquistò una proprietà agricola a Brollo di Figline Valdarno. Il contadino era Oreste Soffici, che divenne amico dei Melauri, che venivano da Trieste. Quando i tedeschi occuparono la zona dopo l’8 settembre 1943, Oreste aiutò i suoi amici. La mattina del 23 dicembre 1943 la polizia italiana si presentò all’abitazione dei Melauri per arrestarli. I ragazzi Tullio e Aldo scapparono alla casa di Dante Soffici, mentre i genitori e la nonna Margherita Priester Goldfrucht furono catturati e deportati ad Auschwitz. Dante e sua moglie Giulia accolsero Tullio e Aldo e costruirono una capanna vicino al fiume, garantendo loro il cibo e le altre necessità.
Quando le pattuglie tedesche incrementarono le loro azioni di rastrellamento i due ragazzi lasciarono i Soffici. La notte del 25 luglio 1944, raggiunsero le linee alleate. Dopo la guerra, Tullio e Aldo (poi Eldad e Hadar) partirono per Israele, ma Tullio tornò a Firenze e riprese contatti con i suoi soccorritori.
Il 14 novembre del 1988, Yad Vashem ha riconosciuto Dante Soffici e Giulia Soffici, Oreste Soffici e Marianna Soffici come Giusti tra le Nazioni.