Nella creazione di un'opera cinematografica, la scelta delle ambientazioni non è solo un mero aspetto tecnico, ma rappresenta un elemento narrativo cruciale che contribuisce a definire l'identità visiva ed emotiva del film. Per "The Brutalist", l'ultima opera del regista Brady Corbet, presentata al Festival di Venezia, esplora l'arte, l'ambizione e i compromessi del dopoguerra attraverso la vita di un visionario architetto. La decisione di ambientare la storia anche in Versilia ha avuto un'importanza centrale, trasformando i paesaggi toscani in una parte fondamentale del racconto visivo. La Versilia, con le sue molteplici sfaccettature naturali e architettoniche, ha fornito una cornice ideale per esplorare i temi del film, unendo l'imponenza dell'architettura brutalista alla delicatezza dei paesaggi circostanti. Le famose cave di Carrara, rinomate per il loro marmo pregiato, sono state utilizzate come sfondo per simboleggiare la forza e la complessità dei personaggi. Le pareti di marmo, maestose quasi infinite, si sono rivelate perfette per riflettere la natura tormentata delle anime dei protagonisti, amplificando i loro contrasti interiori. Il regista ha saputo catturare l'essenza e lo spirito dei luoghi, utilizzandoli non solo come semplice sfondo scenografico, ma come veri e propri specchi delle emozioni e delle ambizioni che animano il film. L'uso della luce naturale è un altro aspetto fondamentale che ha contribuito a plasmare l'estetica di "The Brutalist". In Versilia, la luminosità intensa delle ore diurne e i toni più morbidi del crepuscolo hanno offerto una tavolozza di colori capace di modulare i toni emotivi del film, evidenziando l’intensità delle scene più drammatiche e conferendo un carattere quasi onirico ai momenti più riflessivi. Le scelte cromatiche, accentuate dalla qualità della luce naturale, hanno permesso al regista di esplorare un ampio spettro emotivo, creando un legame sottile tra l'ambiente esterno e il mondo interiore dei protagonisti. Un'altra location ricca di significati scelta da Corbet è stata l'antica drogheria Riacci, un luogo ricco di storia e memoria, che ha saputo dare al film un tocco di nostalgia e autenticità. Le scene girate in questo contesto hanno arricchito l’opera di una dimensione temporale sospesa, dove passato e presente si intrecciano, creando atmosfere che oscillano tra realtà e immaginazione. La Versilia, quindi, con le sue linee essenziali, i suoi paesaggi intensi e la sua ricchezza storica e naturale, non è stata solo un semplice sfondo, ma una vera protagonista del film. Ha interagito con i personaggi, amplificando le loro emozioni e diventando parte integrante della narrazione, contribuendo a creare un'opera che colpisce non solo per la sua potenza visiva, ma anche per la profondità emotiva. "The Brutalist" non sarebbe stato lo stesso senza la Versilia: una terra capace di offrire una sintesi perfetta tra rigore architettonico e bellezza naturale, tra durezza delle forme e fragilità umana.
CulturaLa Versilia grande protagonista anche a Venezia