San Pietro a Pettine è il nome di un’azienda agricola che da quattro generazioni vive e lavora con passione in questa valle, per portare avanti una tradizione di famiglia e al tempo stesso salvaguardare un patrimonio storico del territorio: il prelibato e prezioso tartufo umbro, nelle sue diverse espressioni. Questo amore si respira nella Tenuta e nel Ristorante “La Cucina”: «Venerdì 31 riapriamo le porte della Cucina di San Pietro a Pettine. Le riapriamo con lo stesso entusiasmo e il continuo impegno e dedizione che ci hanno caratterizzato in questi anni. Vi aspettiamo a braccia aperte»: queste le parole con le quali Carlo Caporicci annuncia l’imminente riapertura, dopo un breve periodo di pausa per le festività di fine anno, del suo gioiello: «La Cucina di San Pietro a Pettine rappresenta lo spazio dove si incontrano sapori ancestrali, saperi antichi e slanci culinari contemporanei – sottolinea Caporicci – con menu a base di tartufo, con tanti prodotti del territorio protagonisti, a fare da prezioso contorno. Da noi, in cucina, tradizione e innovazione sono di casa». Perché essere ospiti di Carlo Caporicci, magistralmente coadiuvato dalla chef Alice, sua figlia, e dai tanti collaboratori, tutti nati e vissuti nel territorio locale – significa intraprendere un viaggio attraverso le storie della sua famiglia, restando immersi nel cuore più vero dell’Umbria. Il tutto con quel tocco “femminile” che solo Alice è in grado di dare, inteso come cucina scevra da qualsiasi inutile virtuosismo, a supporto solo del proprio ego e che simboleggia, invece, un richiamo all’essenzialità di una vera eleganza. È certo che, in questo contesto, la tradizione di famiglia ha rappresentato un tratto distintivo importante. Carlo Caporicci è un imprenditore della ristorazione, noto nelle migliori cucine del mondo. I suoi pregiati tartufi viaggiano dall’Italia agli Stati Uniti, passando per Roma, Londra, Parigi e Mosca, fino a raggiungere il Medio Oriente e il Giappone. Seduti sulla splendida terrazza del suo ristorante, con una vista mozzafiato sulla valle del Clitunno, tra Montefalco e Trevi, Caporicci guida i suoi ospiti in un’esperienza affascinante, ricca di sapori, profumi ed esclusività: «Chi è nato in una terra generosa come quella umbra, ricca di tutte le specie tartufigene – sottolinea Caporicci – ha imparato a rispettare il ritmo della natura e delle stagioni. Personalmente ho cercato di sviluppare una visione imprenditoriale della ristorazione capace di coniugare la tradizione umbra con le influenze di un mondo in continua evoluzione».
CulturaNella “Cucina” della Tenuta di San Pietro: dove si incontrano i sapori più veri