È stata inaugurata giovedì 20 giugno, nei locali del Palace Hotel di Viareggio, la bi-personale di Maicol Borghetti e Valentina Lucarini Orejon dal titolo “Lumen: Archeologia della Reliquia e della Rivelazione”, a cura di Alessandro Romanini. Le opere in mostra vogliono rappresentare un omaggio alla scultura contemporanea, per un risultato di grande impatto visivo garantito anche dai diversi mezzi espressivi utilizzati. Maicol Borghetti attinge profondamente dal suo progetto “Mythos e Protos”, estendendo però la sua indagine artistica e utilizzando sintografie su plexiglass, e da “Ritratti dal Futuro”. Il suo lavoro si configura a cavallo tra realtà e immaginazione, riflessione sul quotidiano e speculazione futuristica. Valentina Lucarini Orejon offre a sua volta uno studio su forme e materiali presentando le sue creazioni come una fusione perfetta di natura e cultura, in cui elementi organici si trasformano in simboli di un dialogo estetico più ampio, ed esplora concetti di integrazione e interconnessione prestando attenzione alla capacità dell’arte di incarnare idee simbiotiche tra umano e naturale. La mostra propone anche una profonda riflessione sul ruolo antropologico dell’arte, che viene elevata a mezzo di indagine e rivelazione in grado di cogliere e di interpretare i mutamenti della società. La “Reliquia” che dà il titolo alla mostra ha una doppia valenza, insieme universalistica e trans-temporale, che consente ai due artisti di mettere a frutto l’esperienza accumulata nel passato per modellare il presente e ipotizzare il futuro. I due artisti, infatti, nonostante uno stile e un universo simbolico e iconografico estremamente personale, sono accomunati da una fede incrollabile nel potere indagatore e rivelatore dell’arte. Un potere che Maicol Borghetti e Valentina Lucarini Orejon analizzano e declinano in maniera multimediale, sperimentando con i vari mezzi espressivi, dal disegno alla scultura, dalla foto sintetica al 3D printing e ad altri interventi multidisciplinari. Entrambi utilizzano dunque la tecnologia e la tecnica come elemento integrante dell’opera e restituiscono alla scultura il ruolo che gli appartiene, ovvero quello di essere la più antropologica delle arti, donandole la capacità di rappresentare in forma plastica il pensiero filosofico e la riflessione esistenziale, rendendo così solido il pensiero in un’epoca segnata dalla liquidità e dall’iperconnessione. Sono circa 21 le opere in mostra, così suddivise tra i due artisti: Maicol Borghetti presenta sei sculture dal progetto Mythos e Protos di cui due bronzi in fusione a cera persa, quattro sculture mixed media, tre sintografie su plexiglass dal progetto Mythos e Protos, tre sintografie su plexiglass dal progetto Ritratti dal Futuro. L’artista Valentina Lucarini Orejon, invece, presenta due disegni in grafite su iuta e gesso e sette bronzi in fusione a cera persa. I bronzi sono realizzati in collaborazione con la Fonderia Artistica Versiliese.
CulturaSvelata al Palace Hotel la mostra "Lumen: Archeologia della Reliquia e della Rivelazione"