Tanti veicoli a due ruote di fine Ottocento hanno animato la mostra dedicata a Puccini

Torre del Lago / "Sono Biciclista! Velocipedi e biciclette al tempo di Puccini" celebra la passione del musicista e compositore per la bicicletta e il suo mondo

 Erano esposti diversi modelli storici di bici, di cui uno per la prima volta al pubblico

Erano esposti diversi modelli storici di bici, di cui uno per la prima volta al pubblico

In occasione del passaggio del Giro d'Italia da Torre del Lago (frazione del comune di Viareggio) avvenuta il 9 maggio scorso, in una tappa dedicata a Giacomo Puccini nell’anno in cui si celebra il centenario della sua morte, la Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini ha presentato la mostra “Sono Biciclista! Velocipedi e biciclette al tempo di Puccini”. Nell’Auditorium adiacente la Villa Museo è stata presentata una selezione di veicoli a due ruote di fine Ottocento, insieme a documenti originali dell’epoca e a trascrizioni di lettere pucciniane che attestano la grande passione che il compositore aveva per le due ruote, storico e accattivante mezzo di trasporto capace di produrre le suggestioni più vive in tutti gli appassionati. La mostra è rimasta aperta da sabato 4 maggio fino a domenica 12 maggio con ingresso libero. L’evento era in collaborazione con il Museo Velocipedi e Biciclette Antiche – Collezione Privata A. & C. Azzini - e patrocinato dalla Città di Viareggio e dal Sistema Museale Territoriale della Provincia di Lucca. Come già accennato, l’amore di Puccini per le due ruote è uno degli aspetti più curiosi (e forse meno noti) che ne accompagnarono la vita. Nell’epistolario pucciniano, a cura dell’Edizione Nazionale delle Opere di Giacomo Puccini, svariate lettere degli anni Novanta dell’Ottocento in cui il maestro parla di biciclette. Ne cambia diversi modelli, ne acquista altrettanti per amici e parenti e, con grande divertimento, cerca di essere sempre aggiornato sulle novità, facendosi spedire i primi cataloghi illustrati e inseguendo per mezza Europa le ultime creazioni. È proprio facendo ricerche sui modelli di velocipede citati in quelle lettere che la Fondazione Simonetta Puccini è entrata in contatto con il museo Velocipedi e Biciclette Antiche di Soresina, in provincia di Cremona, che da dieci anni espose al pubblico la collezione privata che Alfredo e Carlo Azzini, padre e figlio, accrescono ormai dal 2008. Un vero luogo di meraviglie che oggi conta quasi 250 esemplari. Per la mostra di Torre del Lago sono arrivati dal museo di Soresina quattro velocipedi ottocenteschi. Due firmati dalla Humber, una delle prime e più avanzate case produttrici di bicilette, nominata più volte anche da Puccini nel suo epistolario. La Humber era molto presente nel settore delle gare e in quegli anni raggiunse i suoi migliori risultati agonistici. In mostra si sono potuti vedere un modello “Giraffe” del 1893, il cui telaio fu brevettato dall’irlandese Mc Cormack ed un triciclo modello Beeston, costruito nel 1901. Della famosa azienda inglese Windsor, che si distingueva per la sua particolare qualità costruttiva, è poi il modello Gentleman del 1894 che arriva da Torre del Lago. Infine, esposto per la prima volta al pubblico dopo un restauro integrale, era in mostra un modello Acatena della Metropole, la prima casa di produzione che mise in commercio velocipedi con trasmissione a doppia coppa conica, impropriamente dette “a cardano”, ovvero senza catena. La ragione di questa stupefacente applicazione meccanica era da ricercare nel tentativo di eliminare la catena, all’epoca soggetta a facilissime rotture per la scarsa qualità dei materiali acciaiosi del tempo e di difficilissima sostituzione, in quando ogni biciletta aveva un suo diverso tipo di catena. Le biciclette a cardano erano in assoluto le più care dei cataloghi delle poche case che si cimentarono nella loro realizzazione. Oltre a questi cimeli, erano in mostra alcuni documenti dell’Archivio Simonetta Puccini, tra i quali una fotografia dell’Unione Ciclistica Valdinievole che, in un gruppo di ciclisti, vede anche Puccini con il suo mezzo a due ruote ed una fattura di acquisto di un “bicicletto” a nome Puccini, per un acquisto del 1902 al grande emporio ciclistico Nazari & Gora di Milano, noto col nome “Al ciclista elegante”. Alle pareti invece, le trascrizioni di una selezione di lettere pucciniane dalle quali si evince la sua passione per le biciclette. Va infine ricordato che lo scorso 9 maggio, giorno di passaggio della tappa del Giro d’Italia, il Museo di Villa Puccini è stato aperto al pubblico con un biglietto d’ingresso ridotto a 5 euro. Al mattino, per l’occasione, sono state previste tre visite guidate incluse nel biglietto, le quali sono state accompagnate da un intervento musicale del Maestro Elia Faccini, che ha suonato il pianoforte Förster di Giacomo Puccini.