È stata inaugurata lo scorso 11 settembre, a Villa Argentina, a Viareggio, la mostra fotografica itinerante “Vissi d’Arte - opera omnia” di Dantès (Dante Luci). Un itinerario di suggestive immagini che viene proposto attraverso la narrazione di vita e lavori di uomini e donne del territorio. La rassegna - aperta ad ingresso libero fino al 19 ottobre - rappresenta l’opera omnia del fotografo Dantès. Nelle sale al piano terra di Villa Argentina sono esposte 105 fotografie fine-art in bianco e nero a cui è affidato l’ambizioso compito di illustrare, come un racconto antropologico, l’attività artistica, culturale e soprattutto artigiana di donne e uomini della provincia lucchese: dalla Garfagnana alla Versilia, passando per Lucca, la Piana e la Mediavalle del Serchio. Un lavoro che ha richiesto anni di ricerca; una sorta di viaggio fotografico, alla scoperta di arti e professioni che vedono impegnate grandi persone, maestri indiscussi della propria arte. Nuovi scatti che integrano e qualificano l’area della città di Lucca e della costa versiliese: Viareggio con i suoi pescatori, i cantieri navali e gli artisti della cartapesta; Pietrasanta con le sue fonderie e le botteghe artigiane del marmo e dell’arte musiva; Seravezza con le sue cave di marmo e l’antico lavoro di cavatori e tecchiaioli; la città di Lucca coi rilegatori dell’Archivio di Stato, corniciai e restauratori. Sono i loro occhi e il loro sguardo, la frenesia delle loro mani - spesso immortalate volutamente in movimento dalla macchina del fotografo - a dominare molti degli scatti: mani candide e leggere, contrapposte a quelle vissute e scolpite dal tempo, ma tutte accomunate dalla perfezione di un gesto compiuto migliaia di volte. Il reportage è un dialogo intimo e silenzioso tra fotografo e Maestro, un racconto antropologico diretto e coinvolgente, che consente all’osservatore di immergersi in ambienti reali, autentici e ricchi di dettagli; e di ritrovarsi faccia a faccia con palcoscenici e piazze, laboratori e officine, botteghe e manifatture, campi e valli, darsene e cantieri. «Non so se con questo reportage sono riuscito a trasmettere le stesse sensazioni che ho provato io nel trovarmi in quei luoghi che oserei chiamare 'sacri' - commenta Dantès - con quelle persone straordinarie, resterà la consapevolezza di aver fissato nel tempo uno scorcio del XXI secolo, con radici nel passato. Un documento per le nuove generazioni, perché fotografare le tradizioni è l'unico modo per preservarne la memoria».
Cultura"Vissi d'Arte - opera omnia" di Dantès (Dante Luci)