Aumentano le assunzioni a Pisa, Lucca e Massa

Dati / I sondaggi segnalano un + 2% sullo stesso periodo dello scorso anno con previsioni in controtendenza rispetto agli ultimi tempi

Quasi ventimila le assunzioni di questo trimestre

Quasi ventimila le assunzioni di questo trimestre

Sono quasi 19mila le assunzioni che le imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa hanno in programma di effettuare nel trimestre ottobre-dicembre 2023, +2% rispetto al medesimo periodo del 2022. La previsione è in controtendenza a quella nazionale che registra infatti una flessione del -1,4%. Il dato, quindi, fotografa una buona tenuta grazie soprattutto al settore costruzioni che rileva migliori percentuali di crescita (+14%), presumibilmente ancora sotto la spinta dei vari incentivi fiscali e dei progetti derivanti dal Pnrr. Stabile nel trimestre, invece, la domanda di lavoro nei servizi, in crescita soprattutto nell’alloggio e ristorazione, probabilmente per l’influenza positiva dell’avvicinarsi del periodo natalizio. I servizi alle persone evidenziano un invece calo. Continua a colpire, in questo scorcio di fine 2023, la difficoltà di reperimento del personale che le imprese valutano tra il 50 ed il 60% delle posizioni ricercate. Questo, in sintesi, è quanto emerge dai dati rilevati su un campione di quasi 2.200 imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa con dipendenti, dal Sistema informativo Excelsior, indagine su base provinciale realizzata da Unioncamere in collaborazione con Anpal, ed elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest e dall’Istituto Studi e Ricerche - Isr. Nel trimestre ottobre-dicembre 2023 le assunzioni in programma da parte delle imprese pisane superano le 8mila unità in provincia, con una crescita solo lieve (+1%, corrispondente a +70 unità) rispetto al trimestre finale del 2022. Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro resta elevato, con difficoltà di reperimento dichiarate per il 56% delle assunzioni previste nel trimestre: il ridotto numero di candidati (38%) e l’inadeguatezza della preparazione (14%) restano le cause più indicate dalle imprese. Aver maturato una precedente esperienza nel settore è un requisito richiesto dalle imprese nel 45% dei casi, ma viene considerata importante anche una esperienza specifica nella professione (21%) o anche solo una esperienza generica (21%). Al 14% dei lavoratori in entrata non viene invece richiesta alcuna esperienza pregressa. La scuola dell’obbligo è il livello scolastico maggiormente richiesto, con il 35% delle assunzioni in programma; segue il diploma di scuola secondaria con il 31%, mentre la richiesta di qualifiche di formazione o diploma professionale si ferma al 21%. I laureati sono richiesti nel 12% dei casi, mentre i diplomati negli Istituti Tecnico Professionali nell’1%. Con riferimento ai livelli scolastici, la previsione per quello universitario assegna il primato all’indirizzo economico con una previsione di laureati in ingresso pari a 260 unità. A seguire si colloca l’indirizzo insegnamento e formazione con 110 ingressi previsti. Nel livello scolastico secondario il primo posto è occupato dall’indirizzo amministrazione, finanza e marketing con 610 unità, seguito dal socio-sanitario con 330 unità, dalla meccanica, meccatronica ed energia con 310 ed infine dal turismo, enogastronomia e ospitalità con 300 entrate in programma.