Alla scoperta degli Etruschi Gli scavi dell’Acropoli raccontano Populonia

Gli archeologi delle Università di Siena e di Oxford al lavoro per ricostruire la vita quotidiana dell’antica città, trovati molti reperti.

Alla scoperta degli Etruschi Gli scavi dell’Acropoli raccontano Populonia

Nuove scoperte archeologiche all’Acropoli di Populonia. La campagna di scavo dell’Università di Siena al Parco archeologico di Baratti e Populonia è programmate in collaborazione con la Parchi Val di Cornia SpA e l’Università di Oxford nell’area dell’Acropoli. Lo scavo naturalmente viene svolto con la concessione del Ministero della Cultura.

In questi giorni vengono indagati tre diversi contesti della fase tardo repubblicana della città di Populonia: gli ambienti interni della domus aristocratica, la strada adiacente alla domus, il terrazzo superiore del complesso delle Logge. Le attività prevedono lo scavo e i rilievi con stazione totale, elaborazione della documentazione, fotogrammetria, gestione del magazzino, incontri didattici con i gestori del parco e partecipazione alle giornate di apertura degli scavi al pubblico.

"Un’autentica emozione, davanti agli scorci mozzafiato del Golfo di Baratti, visitare la grande casa aristocratica romana di età repubblicana dove si sta svolgendo una campagna di scavo che in sole cinque settimane ha svelato sorprendenti reperti della vita nel I secolo avanti Cristo" spiega il sundaco di Piombino Francesco Ferrari.

"Accompagnati – aggiunge Ferrari – dal professor Stefano Camporeale del Dipartimento Scienze storiche dell’Università Siena e da Marta Coccoluto, responsabile del Parco archeologico di Baratti e Populonia, insieme a Luca Ardenghi e Mauro Tognoli, presidente e amministratore delegato della Parchi Val di Cornia, abbiamo potuto constatare gli strabilianti risultati dei recenti scavi nell’area dell’Acropoli di Populonia, condotti dal Dipartimento di scienze storiche e dei beni culturali dell’Università degli Studi di Siena insieme alla Faculty of Classics, University of Oxford. Un cantiere scuola d’eccellenza per circa 20 studenti e laureandi, in un parco archeologico dove ricerca e fruizione al pubblico sono fortemente legate.

La casa al centro degli scavi, distrutta da un grande incendio, continua a restituire piatti, pentole, anfore, coltelli, giochi e tante altre preziosissime testimonianze. Un grande lavoro svolto da archeologi ed esperti che coinvolge il pubblico con visite settimanali al cantiere".