’Bertola’ sforna giovani talenti. Otto racconti tutti diversi. Una passione per i guantoni. E quel sogno delle Olimpiadi...

Sono i promettenti combattenti della storica pugilistica che si stanno mettendo in evidenza. Agli ultimi campionati italiani di Lido di Fermo nelle Marche sono arrivate molte medaglie.

’Bertola’ sforna giovani talenti. Otto racconti tutti diversi. Una passione per i guantoni. E quel sogno delle Olimpiadi...

Sono i promettenti combattenti della storica pugilistica che si stanno mettendo in evidenza. Agli ultimi campionati italiani di Lido di Fermo nelle Marche sono arrivate molte medaglie.

Sono otto, hanno età e storie diverse, progetti per il futuro, sogni da inseguire, ma sono accomunati dalla passione per i guantoni. E’ la squadra della gym boxe della Pugilistica Carrarese “Enrico Bertola” del Ds Franco Franchini che ai campionati italiani di Lido di Fermo, nelle Marche, ha conquistato due argenti e tre bronzi, la squadra più numerosa presente alla competizione tricolore. Allenati dall’insegnante Michele Terenzoni, i due argenti sono arrivati da Aurora Gabelloni (junior, -63 kg.) e Nina Ricci (junior, -91 kg.); mentre il bronzo è stato conquistato da Mia Paita (junior, -57 kg.), Linda Consoli (junior, -69 kg.) e Marianna Rinaldi (master, -63 kg.).

Della squadra hanno fatto parte anche Noah Bellavigna (junior, + 91 kg.), Marco Calcina (junior -69 kg.), Alessandra Biancardi (master, -52 kg.) che si sono fermati ai quarti. Tutti si allenano anche cinque giorni la settimana, due ore per seduta, e per andare ai nazionali tutti hanno vinto il titolo regionale nella categoria di appartenenza e per tutti è stato il primo titolo importante. Classe 2009, studentessa del secondo anno dell’alberghiero di Bagnone, la Gabelloni inizia boxe a sei anni e passa per tutte le categorie giovanissimi (cuccioli, cangurini, canguri): "Una amica mi ha portato in palestra, ho provato e mi è piaciuto – racconta Aurora che ha praticato anche danza, ginnastica ritmica, nuoto ed equitazione - la boxe mi dà di più, mi dà una sensazione di libertà, respiro solo con la boxe, salgo sul ring e mi sento più me stessa e se salto un allenamento mi sento spenta, mi manca qualche cosa. Sono molto motivata". Adesso passerà alla IBA (la boxe con il contatto fisico).

"Da grande vorrei fare l’insegnante di boxe ma come atleta voglio ancora crescere e magari andare anche alle Olimpiadi". Nina Ricci frequenta il primo anno del turistico di Sarzana, classe 2010, si avvicina alla boxe perché la palestra è vicino casa, prima per curiosità, poi per passione. Pratica la boxe da un anno e mezzo: "Nello sport trovo una valvola di sfogo, andare in palestra mi rilassa - confessa Nina che per hobby suona il sassofono – mi aspettavo un bel risultato perché mi ero impegnata molto, puntavo al primo posto, ma andrà meglio la prossima volta". Non sa ancora cosa vorrà fare nella vita, ma nello sport ha le idee chiare: "punto alle Olimpiadi, non so se le prossime o quelle del 2032, ma mi piacerebbe esserci". Mia Paita è al primo anno del liceo di scienze umane di Carrara. Classe 2010, si avvicina alla boxe nel 2019, perché l’allenatore Terenzoni teneva i corsi Coni a scuola e a fine lezione faceva fare il sacco. "A scuola è partita la passione e la boxe è diventata una valvola di sfogo, si tirano fuori tutte le energie accumulate ma c’è il rispetto dell’avversario".

In precedenza Mia aveva praticato anche pallavolo, tennis e nuoto, ma con la boxe è stata subito passione e adesso passa IBA. "L’obiettivo è la partecipazione a gare importanti e vincere, mentre nella vita vorrei studiare pedagogia per aiutare i bambini". Alessandra Biancardi ha una vita vulcanica: fivizzanese, classe 1986, ha tre lauree (storia dell’arte, scienze dell’educazione, DAMS), è insegnante nella scuola dell’infanzia ma fa anche la guida turistica, mentre per hobby suona pianoforte, dipinge, fotografa, legge e cammina nella natura. "Riesco a conciliare tutto e dopo 30 anni di pallavolo pratico la boxe da due anni. L’ho fatto per cambiare vita e mi è piaciuta subito, l’obiettivo è ripetere il titolo regionale e il podio nazionale". Dopo pilates, danza del ventre e burlesque, Marianna Rinaldi (classe 1980, infermiera di Fivizzano) si è avvicinata alla boxe da tre anni, seguendo il figlio Ludovico. "La boxe mi fa stare bene ed è diventata la mia famiglia. Io sono scoordinata ma ho tanta volontà e mi impegno, con l’impegno continuo si arriva ovunque. L’obiettivo? Salire sul ring e avere fiato per arrivare fino in fondo".

"Fate la boxe, è uno sport bello": è l’appello di Marco Calcina, classe 2010, prima classe dell’agrario di Fivizzano, con l’hobby della bicicletta. Ha iniziato boxe a sette anni "mi sono avvicinato per coordinarmi, ero molto scoordinato e poi avevo bisogno di una valvola di sfogo" dice Marco che sogna un podio tricolore e da grande vorrebbe fare la guardia forestale. Noah Bellavigna è un classe 2008, frequenta il secondo anno del liceo di scienze sociali a La Spezia e pratica boxe da tre anni, dopo avere fatto calcio e kick boxing. "Ho sempre provato una forte attrazione per questo sport" dice Noah che già nel 2022 aveva vinto il titolo regionale di light boxe. Nei suoi sogni c’è un futuro da avvocato, mentre nella boxe vuole arrivare ad alti livelli. Classe 2010, Linda Consoli frequenta il primo anno del professionale per il turismo di Sarzana, pratica boxe da quattro anni dopo esperienze nella pallavolo, ha gli hobby della lettura e della musica: "il pugilato mi ha sempre appassionata e mi piacerebbe crescere ancora" dice Linda che nel futuro vuole studiare le lingue.

Maurizio Munda