Chiebuka Emmanuel Ihemeje. Uno spettacolo nel salto triplo. Il suo futuro? Sarà nella sanità

L’atleta ha partecipato alle Olimpiadi di Parigi. A 4 anni si è trasferito a Zingonia con i genitori. Il suo segreto per raggiungere nuovi traguardi è rimanere umili e continuare a lavorare sodo.

L’atleta ha partecipato alle Olimpiadi di Parigi. A 4 anni si è trasferito a Zingonia con i genitori. Il suo segreto per raggiungere nuovi traguardi è rimanere umili e continuare a lavorare sodo.

L’atleta ha partecipato alle Olimpiadi di Parigi. A 4 anni si è trasferito a Zingonia con i genitori. Il suo segreto per raggiungere nuovi traguardi è rimanere umili e continuare a lavorare sodo.

Il podio importante, quello della consacrazione, non è ancora arrivato, ma da anni gareggia a livello internazionale e recentemente ha partecipato anche alle Olimpiadi di Parigi. E’ Chiebuka Emmanuel Ihemeje, classe 1998, per tutti Emmanuel, atleta del salto triplo, nato a Carrara da genitori nigeriani, ma praticamente sconosciuto in città perché all’età di quattro anni con la famiglia si trasferisce a Zingonia, nella bergamasca, dove cresce e inizia a fare sport.

E come tanti bambini della sua età, comincia a prendere a calci un pallone e gioca a calcio nel ruolo di ala destra, ma nella vicina Treviglio si avvicina anche all’atletica, frequenta i centri giovanili della società Estrada dove entra all’età di 11 anni. All’inizio si cimenta in tante specialità: dal mezzofondo (con il tecnico Giulio Ferri) alla velocità e agli ostacoli (allenato da Paolo Brambilla). Il primo podio tricolore da cadetto arriva con il terzo posto sui 300 ostacoli, ma alla fine del 2016 prova il salto triplo e all’esordio (con 14.99 metri, indoor) realizza subito il minimo per gli europei U20 di Grosseto dove è finalista e chiude con un eccellente sesto posto.

Vince medaglie nei campionati italiani allievi, juniores e assoluti. Quindi passa alla Atletica Cento Torri di Pavia e la sua carriera sportiva si arricchisce anche di contatti importanti come quello con l’ex campione mondiale Teddy Tamgho (due titoli iridati), un incontro nato da un selfie che si rivelerà fondamentale per la sua crescita sportiva. Così Tamgho diventa il suo coach per un paio di anni in cui Ihemeje va a vivere a Reims, saltando a 16,28 metri.

Quindi nel 2020 segue la famiglia negli Stati Uniti e qui ottiene una borsa di studio alla California State University di Northridge dove studia biologia. La pandemia di covid stravolge i suoi progetti ma poi arriva la chiamata dall’università dell’Oregon, una eccellenza dell’atletica a stelle e strisce, seguito dal tecnico Robert Johnson.

Nel 2021 arrivano i primi risultati di rilievo con la finale olimpica di Tokio 2020 dove si classifica all’11esimo posto, mentre il 2021 è l’anno del quinto posto ai mondiali di Eugene, negli Stati Uniti e il nono posto agli europei di Monaco, in Germania. Alla fine del 2022 torna a Los Angeles per farsi seguire dall’allenatore Tyree Price e le sue prestazioni migliorano ancora.

Nel 2023 conquista l’ottavo posto ai mondiali di Budapest, in Ungheria e nello stesso anno migliora il proprio personale saltando 17,29 metri in condizioni regolari e 17,47 metri con vento. A fine 2023 passa alle cure di un nuovo allenatore, Edgar Lightbourne, che lo segue tuttora. Nel 2024 è quinto ai mondiali indoor di Glasgow, in Gran Bretagna; settimo agli europei di Roma; mentre alle olimpiadi di Parigi deve accontentarsi del 20esimo posto.

Oltre ai 17,29 metri all’aperto, i suoi record personali sono di 17,26 metri (indoor) e anche i 7,64 nel salto in lungo. Dal 2022 è tesserato con l’Aeronautica Militare. Studente di biologia, con la passione dei viaggi e dello shopping, Ihemeje si definisce un ragazzo vivace e socievole e ricorda i primi approcci all’atletica: già da piccolo, come ha dichiarato di recente, gli piaceva il salto in lungo, poi un giorno il suo primo allenatore Paolo Brambilla decise di fargli provare il triplo e da allora è stato un crescendo.

Nel 2016 a Grosseto incontra l’ex campione mondiale Teddy Tamgho che lo porta in Francia, nel suo team: ha avuto l’opportunità di imparare molto, tanti aspetti del salto triplo che non avrebbe mai immaginato, e lui gli ha insegnato molto, sportivamente e mentalmente. Nella vita Chiebuka Emmanuel ha un obiettivo ben preciso: gli piacerebbe lavorare nella sanità come mamma Emanuela che fa l’infermiera, mentre nello sport gli piacerebbe migliorare le sue prestazioni e dopo avere superato quota 17 metri, punta a centrare qualche podio importante a livello europeo, mondiale e perché no, anche olimpico. In passato ha vissuto un periodo dove aveva perso fiducia e ha dovuto fare i conti anche con diversi infortuni che nel salto triplo sono sempre in agguato, ma poi si è ritrovato e ha imparato a credere in sé stesso. Per centrare nuovi traguardi, Ihemeje ha la sua ricetta: rimanere umili e continuare a lavorare sodo.

Maurizio Munda