Giostra, ecco l’ordine di partenza. Il Palio è firmato da Mirabella

Ogni cavaliere, sul cavallo ben addestrato, compie un percorso equivalente a 754 metri lineari, segnato ad otto sulla pista del Campo. A partire per primo il Gagliardo del Rione Ammanniti, Mattia Zannori .

Tutto pronto per la Giostra della Sfida 2024. A partire per primo alla prima tornata sarà il Gagliardo del Rione Ammanniti, Mattia Zannori, che nel corso delle Prove ufficiali, ha portato a termine il percorso nel minor tempo e senza errori. A seguirlo sarà il Generoso del Rione La Mora, Luca Morosini. Poi toccherà al Giotti con Riccardo Raponi, quindi al Croce Bianca con Lorenzo Savini, al Badia con Lorenzo Melosso, allo Spada con Tommaso Finestra, al Cassero con Luca Innocenzi (alle Prove ufficiali la posizione del Rione dalla Torre Merlata è stata difesa da Simone Bocci), poi il Morlupo con Mario Cavallari, il Pugilli con Raul Spera e il Contrastanga con Daniele Scarponi, reduce da una sfortunatissima Prova generale. A tutti sarà chiesto di compiere il giro al meglio. Ogni cavaliere, sul cavallo ben addestrato, compie un percorso equivalente a 754 metri lineari, segnato ad otto sulla pista del Campo. Nella intersezione di esso viene fissata una copia dell’antica statua lignea, comunemente chiamata Quintana. Nel braccio destro, disteso all’esterno, e sotto al pugno serrato, dal 1946, vengono appesi gli anelli che, con una lancia metallica, dovranno essere infilati dai cavalieri in sella ai cavalli lanciati al galoppo. Gli anelli sono di tre diversi diametri: cm 6 per la prima tornata, cm 5,5 per la seconda e cm 5 per la terza. Il cavaliere che nel minor tempo e con minor numero di penalità avrà compiuto la sua corsa, vincerà il Palio. Il drappo che andrà al Rione vincitore, quest’anno, è stato realizzato da Diego Miguel Mirabella e si chiama ‘Senza titolo (la sfida)’. Viene definito "un artista insolito, il suo processo artistico non appresenta mai un percorso isolato ma nasce e si sviluppa nello scambio, nel dialogo, nella considerazione e nell’accoglienza dell’immaginario culturale di altri artisti o artigiani locali. Questi – dice Marta Silvi, storica dell’arte – vengono coinvolti nel tentativo di indagare il confine della comunicazione e dello scambio, dove lo scambio può diventare conflitto e dunque elemento generativo dell’opera stessa". A lavorare con Mirabella nel palio è stato Massimo Fiordiponti, esperto sarto e storico esponente quintanaro.