Lo spazzacamino è un mestiere in via d’estinzione e proprio per questo trovarne uno è molto difficile. Per questo motivo i fratelli Marco e Giulio Brizzi hanno deciso di rispolverare questo antico lavoro facendolo diventare una professione remunerativa. I fratelli Brizzi, 43 e 37 anni da circa sei anni puliscono camini e canne fumerie dell’intera provincia di Massa Carrara e della vicina Molicciara, città nativa dei nostri spazzacamino. Ma non si tratta di spazzacamino improvvisati. "Abbiamo iniziato a fare questa professione circa sei anni fa - raccontano Marco e Giulio -, perché c’era molta richiesta e non si trovavano spazzacamini. Abbiamo ripreso il mestiere di nostro padre. Abbiamo comprato il necessario e ci siamo messi al lavoro. Un lavoro che completamente cambiato sotto ogni punto di vista".
Oggi oltre alle canne fumarie dei cammini i fratelli Brizzi si occupano anche di stufe a legna e a pellet, molto di moda nelle case degli italiani. "Il nostro compito non è solo quello di pulire le canne fumarie dalla fuliggine - proseguono i fratelli -, ma anche quello di dare i giusti consigli su come godersi il fuoco del camino o della stufa a legna. Tra i consigli che diamo c’è sempre quello di bruciare legna buona e asciutta, stagionata insomma, e che sia ricavata da buone alberature. Bruciare la legna di Pino per esempio è altamente sconsigliato. E poi è bene fare la manutenzione almeno una volta all’anno".
Sono tante le persone che hanno ancora un cammino? "Sì, ma si trovano principalmente nelle case isolate, nelle ville e nelle case di montagne. In città i cammini sono l’1 per cento. E poi ci sono le canne fumarie dei ristoranti e delle pizzerie a legna". Oggi il vecchio ‘spazzafurnel’ è diventato una figura qualificata e tecnica. "Il mestiere di spazzacamino è nato in Inghilterra nel 1700 circa - proseguono Marco e Giulio - quando dopo il grande incendio di Londra le canne fumarie divennero obbligatorie. A quel tempo c’era il mastro cammino che si avvaleva di un giovane aiutante, di solito un bambino povero o orfano. Il piccolo veniva mandato sù nudo per non impigliare le vesti a pulire la canna fumaria e spesso il mastro per farlo correre più veloce dava fuoco al cammino. Oggi non è più così e non è un mestiere pericoloso. Abbiamo tutta una dotazione di sicurezza che comprende maschere, guanti e occhiali. Le canne si puliscono con diverse spazzole, flessibili e abbiamo delle aspirapolveri per aspirare quello che grattiamo. Anche quando saliamo sui tetti lo facciamo in sicurezza agganciandoci ai presidi di sicurezza".
Alessandra Poggi