Per secoli l’unico collegamento tra la città e il mare (prima a Lavenza, poi alla nascente Marina) era stata la Carriona, quindi era arrivata la via postale Avenza-Carrara che però non aveva risolto i problemi di viabilità. La svolta arriva invece con il viale XX Settembre (costruito tra il 1911 e il 1915) largo 30 metri di cui 10 riservati ai marciapiedi, alberato su entrambi i lati, ma asfaltato solo nel 1930. E con i binari a scartamento ordinario, nel maggio 1915 è inaugurata la tranvia che, sfruttando il tracciato della nuova arteria, sostituisce gli ormai obsoleti omnibus, trainati dai cavalli, scomodi e lenti. La prima corsa inaugurale parte dalla allora piazza Farini alle 14.15, direzione Marina, e per tutto il giorno le corse sono affollatissime.
La tranvia è lunga sei chilometri, ha una pendenza tra il 13 e il 40 per mille, ha sette scambi che collegano tra loro i due binari, le motrici hanno un sola antenna e sono alimentate con una tensione a corrente continua di 600 volt. Inizialmente i convogli in circolazione sono otto, ciascuno composto da una motrice e una vettura rimorchiata, e ogni convoglio dispone di 32 posti a sedere e 20 in piedi nelle piattaforme. Solo nel gennaio del 1928 invece, è inaugurato l’anello a binario unico che entra nella frazione di Avenza dove c’è anche il deposito.
Nel giugno 1930 entra in funzione il prolungamento dal centro di Marina a Paradiso e la lunghezza della tranvia sale così a quasi nove chilometri, di cui sei a doppio binario. La tranvia riesce a funzionare durante la seconda guerra mondiale, sopravvive al conflitto, ma deve arrendersi nel giugno del 1955, quando deve lasciare il passo ai più moderni filobus.
Anche Massa ha una tranvia. Il primo tratto collega Marina alla chiesa della Misericordia, del 1891 è la diramazione alla stazione ferroviaria, mentre il tratto fino a Forno è invece inaugurato nel 1895. Le motrici che collegano Forno alla Marina (San Giuseppe), sono a vapore, mentre il materiale rotabile è costituito da 88 carri per il trasporto di merci e da 20 carrozze.
Maurizio Munda