L’incontro fulminante, quello che decise una volta per tutte i felici destini del Maestrod’olio Fausto Borella, patron del primo Festival dell’Extravergine al Real Collegio domani e domenica, fu con il giornalista gastronomo Luigi Veronelli.
“Avvenne nel 2001 – ricorda Borella –, e quello che mi trasmise fu una tale passione da deciderne di farne una professione. Rinunciai così a seguire le orme di mio padre, noto avvocato penalista, nel perseguire l’intento di fare dell’extravergine di oliva un prodotto di qualità giustamente valorizzato, così come già avveniva per il vino“. Il resto è storia – con i dieci anni di Extra Lucca per dirne solo una – ma anche tanto, tantissimo presente con l’edizione zero, già quasi al sold out per gli eventi su prenotazione, di Lucca Olive Oil You nel fine settimana al Real Collegio.
Maestro Borella, ci sveli gli indizi per intercettare l’olio buono, fatto bene e che fa bene alla salute
“Nulla di difficile. Deve essere profumato, amaro e piccante, quindi ricco di polifenoli. Non sarà mai invasivo sul piatto, anzi ne esalterà i sapori permettendo anche di mettere meno sale“.
Come ci possiamo orientare con l’etichetta?
“Ci sono dei timbri inequivocabili: il Dop di Lucca, Igp Toscano e il Biologico. Poi al di là di questo ci si può anche fidare di un produttore. In questo caso dirimente è l’indicazione “prodotto e confezionato“ che ci porta dritti sulla strada dell’autenticità. Altro parametro di eccellenza può essere dettato dalle monocultivar. C’è ad esempio il monovarietale Maurino, abbastanza diffuso a Lucca, o il Leccino, il Moraiolo. E’ un grosso passo in avanti il fatto che le etichette finalmente ’parlino’. Io consiglio sempre di inserire anche il Qr Code collegato al sito, fidelizza soprattutto la clientela straniera“.
Cosa invece ci può portare fuori strada nella scelta?
“Il concetto dell’olio del nonno che non costava nulla, che non veniva filtrato così restava ricco, invece poi porta solo ai cattivi sapori“.
A proposito di prezzo, su che livello stiamo per un olio di qualità?
”Non ci deve spaventare spendere anche 18 euro per mezzo litro. Non ci vergogniamo a spendere per il vino che va via in una sera, regalandoci, per carità, quella sensazione inebriante che ci alleggerisce la giornata. Ma se si acquista, ad esempio, una bag in box di Evo da tre litri, ci dura da due a tre mesi. E entra piacevolmente in tutto ciò che mangiamo o quasi“.
Anche nella cioccolata giusto?
“Consiglio una passeggiata a Lucca Olive Oil You a genitori e figli proprio per assaggiare delle prelipatezze come cioccolatini all’olio, la spalmabile più buona del mondo, i biscotti, le focaccine e i sottoli in extravergine. Tutto un altro pianeta“.