Da agente di commercio a custode della memoria massese e dei suoi personaggi. Parliamo di Franco Frediani l’ultimo erede di una dinastia di stampatori lucchesi, ma massese di nascita. Gli stampatori Frediani lavorarono per i Duchi di Massa, per gli Estensi, per Napoleone e per il Re. Frediani da anni si dedica a scrivere le storie dei personaggi di Massa, quelli illustri ma anche quelli popolari. Li sta raccogliendo tutti all’interno di una collana che si intitola ‘Noti e meno noti’ giunta al suo terzo volume, anche se in realtà il quarto è già pronto per la stampa.
I personaggi vanno da Alberto Andreani, a Gaetano Azzolina, Silvio Balderi e Carlo Maria Boiardi, e moltissimi altri. Il volume si avvale della presentazione del professor Paolo Giannotti. Frediani da cosa nasce questa sua passione per i personaggi del passato?
"Lo faccio da anni per ricordare le persone che in qualche modo si sono distinte in città – racconta lo scrittore –. Ho iniziato facendo mettere delle targhe commemorative in varie parti di Massa, in un secondo tempo ho deciso di trascrivere queste storie sulla carta. Se nessuno li racconta poi andranno dimenticati".
In base a cosa sceglie i suoi personaggi?
"Non c’è una logica e vengono messi alla rinfusa senza fare distinzione. Racconto brevemente il loro profilo biografico, cosa hanno fatto, poi chi vuole può approfondire il personaggio per conto suo. Racconto le storie dei personaggi che hanno avuto contatti con Massa, non devono essere necessariamente massesi, ma devono aver avuto un contatto significativo con la città".
Solo personaggi famosi?
"No. Ci sono tanti personaggi, al momento ho raccolto 150 storie, tra cui anche quelle di personaggi popolari come Anita Bustoli detta l’anguilla. Era così soprannominata perché riusciva ad infilarsi dappertutto, anche ai matrimoni. E poi c’era la Peppa, che negli anni Cinquanta vendeva i bomboloni sulla spiaggia dicendo ‘piangete bambini che arriva la Peppa’".
C’è un personaggio che l’ha affascinata più degli altri?
"Sono tutti degni di nota, ognuno ha le sue caratteristiche, le sue peculiarità, ognuno di loro è affascinante".
E come mai ha deciso di ricordare chi ha fatto la storia di Massa?
"Dopo la pensione mi sono appassionato alla storia della città e dei suoi personaggi. Ho deciso di ricordarli perché non vengano dimenticati. Ad ogni personaggio corrisponde una o più fotografie storiche, sono tutti deceduti. Alcune le prendo dal web, altre dai familiari e altre ancora dal mio archivio storico che ho rilevato da Leone".
Ci sono altri progetti in cantiere?
"A breve verrà presentato un mio libro che racconta la storia degli scultori Piccirilli, che presenterà la professoressa Annamaria Laghi e sto lavorando al quarto volume dei volti di Massa".
Lei proviene da una famiglia di stampatori lucchesi?
"I miei avi avevano una tipografia a Lucca e vennero chiamati a Massa da Alberico. Una volta qui decisero di restare in questa città. La tipografia ha lavorato per duecento anni a Massa, io sono l’ultimo erede di quella dinastia".
Alessandra Poggi