
Ilaria Scarselli, presidente Impresa Donna Confesercenti Firenze
di Niccolò Gramigni
FIRENZE
"La Toscana è una di quelle regioni all’avanguardia dal punto di vista dei diritti per le donne. E poi le nostre categorie – commercio, servizi, turismo – hanno una forte vocazione femminile: la domanda c’è, l’offerta uguale, per cui da questo punto di vista siamo tranquilli. Se penso a questo stato dell’arte siamo contenti, ma c’è ancora tanto da lavorare". A dirlo è Ilaria Scarselli, presidente Impresa Donna Confesercenti Firenze e vice presidente metropolitana Confesercenti Firenze, che parla di 8 marzo, di diritti delle donne, di ciò che serve, di un mondo che ancora deve progredire per evitare certi retaggi del passato.
Il gap imprenditoriale c’è ancora?
"Dal nostro punto di vista il gap non è tanto relativo allo stipendio o al numero delle imprese, i nostri mondi, come dicevo, sono a forte traino femminile. Però ci sono difficoltà legate a quelle donne che vorrebbero diventare autonome a livello professionale, che vorrebbero intraprendere quel percorso, ma non riescono a farlo perché hanno difficoltà a gestire la conciliazione lavoro-famiglia".
Una conciliazione che è ancora a carico delle donne.
"E’ così".
Cosa fare?
"Noi cerchiamo di dare spazio a tutte quelle iniziative legate al sostegno, alla messa in rete, in modo da scambiarci opinioni ed esperienze. Poi per il supporto sono necessari gli aiuti di amministrazioni locali, regionali, nazionali. Dare sostegno al welfare familiare, ad esempio, è sempre decisivo. Il dibattito è sempre aperto: ognuno deve cercare di poter dare il proprio contributo perché è molto importante".
La Toscana da questo punto di vista, con i nidi gratis, è avanti.
"E’ vero. Quella è davvero una buona marcia. In generale dico che possiamo fare ancora tanto. Possiamo intervenire dal punto di vista culturale, far capire che si deve dividere il carico familiare: va cambiata proprio mentalità. Penso ad esempio nella gestione dei figli, nella gestione degli anziani non autosufficienti. Anche su quello serve supporto, magari anche dal punto di vista del governo".
Lei come vede la Toscana tra dieci anni?
"Spero sempre più all’avanguardia. E guardi preciso un aspetto molto importante. Dar più spazio alle donne non significa cancellare l’altro sesso: secondo me serve sempre un mix tra uomo e donna, in modo da dare servizi sempre più vincenti, che siano di supporto alle persone".
È soddisfatta del lavoro di Confesercenti?
"Noi siamo sempre vicini al mondo imprenditoriale femminile. E siamo vicini a tutte quelle donne che stanno vivendo una situazione di difficoltà, legata magari al rapporto con il proprio compagno o marito. Come associazioni portiamo avanti tante progettualità legate ad esempio a chi ha subito violenze".