Giornata internazionale dei diritti della donna: riflessione e impegno a Firenze

L'8 marzo a Firenze, un evento per la parità di genere e contro la violenza, con Chiara Francini e altre ospiti.

Cristina Manetti*

FIRENZE

Non mi piace considerarla una giornata di festa e non lo è in effetti. Non la Festa della Donna, come si dice semplificando e a mio parere banalizzando, ma la Giornata internazionale dei diritti della donna: questo è l’8 marzo, il suo vero significato.

Un giorno, insomma, di riflessione, confronto, mobilitazione. Un’occasione per rinsaldare i legami, per tracciare nuovi obiettivi, per definire percorsi e scadenze. E di sicuro anche per rivolgere il nostro pensiero e manifestare una solidarietà che auspico concreta nei confronti di donne che stanno subendo situazioni particolarmente difficili in tanti luoghi del nostro pianeta: ovunque i diritti siano negati, ovunque ci siano guerre e dittature.

L’8 marzo serve a rilanciare il nostro impegno, serve a spingerci a ciò che ancora è necessario fare e ottenere. E per questo è bello sfruttare l’occasione per ritrovarci insieme, come faremo anche questa volta, con Chiara Francini e tante altre ospiti al Teatro Goldoni di Firenze. “Insieme per cambiare musica”, così abbiamo voluto chiamare questo nostro evento. Un gioco di parole, nient’affatto scontato, perché davvero si deve cambiare musica, ma è anche vero che la musica è uno strumento potente di cambiamento, così come lo sono, del resto, l’arte, il teatro, la cultura in genere.

Da sempre le grandi battaglie per i diritti hanno avuto una loro colonna sonora. E sono sicura che non mancherà anche per l’impegno che il governo regionale sta mettendo in campo per la parità di genere e contro ogni forma di discriminazione e violenza.

A questo serve la musica, a lanciare messaggi che, toccando le corde delle emozioni, arrivino diretti al cuore e alla mente e dentro ognuno di noi lavorino.

Anche così possiamo costruire un futuro migliore, quel mondo che la Toscana delle Donne sta contribuendo a costruire, donne e anche uomini insieme, nella convinzione comune che la parità di genere è un investimento per la società nel suo complesso. Poi già il 9 marzo ci troveremo di nuovo, perché non possiamo aspettare un altro anno, perché c’è bisogno di ogni giorno per sgombrare il campo da disparità e ingiustizie.

*Capogabinetto Regione Toscana

Ideatrice Toscana delle Donne