Lo scorso 5 ottobre ha riaperto al pubblico, dopo una serie di lavori di manutenzione e restyling culturale e scientifico, il Centro d’arte moderna e contemporanea della Spezia. Un progetto – frutto della sinergia tra Comune e Fondazione Carispezia – che riguarda gli spazi ma anche la concezione stessa del museo e l’offerta culturale, che valorizza il suo ricco patrimonio e che vuole diventare uno spazio aperto a tutti, dove trascorrere tempo per confrontarsi con l’arte e divertirsi.
Il riallestimento della collezione permanente, a cura del professor Gerhard Wolf, Direttore del Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max Planck Institut e membro dell’Accademia delle scienze e delle lettere di Berlin-Brandenburg, si sviluppa in un percorso espositivo innovativo che coinvolge una selezione di oltre 200 opere tra quelle presenti nei fondi del museo. L’allestimento offre ai visitatori affascinanti itinerari artistici a partire dalla seconda metà del XX secolo, con alcuni affondi nel passato e traiettorie che arrivano fino ai giorni nostri. Le sale del museo presentano un percorso che non segue nettamente le consuete categorie storico-artistiche, ma si apre a nuove costellazioni e libere combinazioni di opere, mettendo a confronto lavori di artisti e artiste italiani e internazionali tra cui Lucio Fontana, Gordon Matta-Clark, Marina Abramović e tanti altri, senza perdere l’orientamento concettuale e cronologico che è proprio di ogni allestimento museale. Grande importanza è data alla storia artistica della città della Spezia, con nicchie dedicate a occasioni locali di respiro internazionale: dalla vicenda della galleria Il Gabbiano, alla storia collezionistica di Giorgio Cozzani e Ilda Goretti. La loro donazione di oltre mille opere ha reso il Camec uno dei musei d’arte moderna e contemporanea tra i più interessanti d’Italia. L’omaggio alla città culmina nella sala dedicata al Premio del Golfo, con una significativa selezione di lavori dei maggiori artisti italiani premiati dal 1949 in poi, tra cui Carla Accardi, Renato Birolli ed Emilio Vedova. La storia del Premio è presentata in un unico ambiente che, con i suoi colori, rievoca la famosa palazzata di Porto Venere.
Anche i lunghi corridoi del piano terra e del primo piano sono coinvolti nel progetto di restyling. Da semplici luoghi di passaggio diventano spazi espositivi, attraverso la costituzione di due quadrerie: uno sperimentale “atlante” di opere di piccolo e medio formato e una galleria di lavori oversize. Inoltre, insieme alle classiche didascalie informative, il museo si arricchirà di ulteriori approfondimenti, accessibili anche in digitale nel riattualizzato sito web. Accanto al nuovo display della Collezione permanente, il Camec sta lavorando alla futura programmazione culturale – tra cui mostre temporanee affidate a curatori internazionali ed eventi, a partire da aprile 2025 – che si affiancherà a una identità grafica rinnovata, dinamica e semplice. La riapertura e la nuova programmazione del Camec sono guidate da un apposito comitato, espressione del Comune della Spezia e della Fondazione Carispezia, presieduto dall’avvocato Giacomo Bei.
Il Centro di piazza Cesare Battisti (https://camec.sp.it/) è aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18 (il primo venerdì del mese fino alle 22). Il biglietto per visitare la collezione permanente costa 10 euro (5 euro il ridotto per giovani under 26 e adulti over 65. Per i residenti della provincia ingresso gratuito, così come per under 18, scolaresche e docenti di accompagnamento, persone con disabilità e loro accompagnatore, giornalisti e dipendenti del ministero della Cultura. Ogni prima domenica del mese ingresso a 2 euro per tutti.