Leadership femminile in Sei Toscana: un esempio di parità di genere nel settore rifiuti

Sei Toscana promuove la parità di genere con 103 operatrici ecologiche e 10 donne in ruoli di responsabilità.

Tre donne di Sei Toscana: Tiziana Machetti, Maria Carmina Scarano, Daniela Fantacci

Tre donne di Sei Toscana: Tiziana Machetti, Maria Carmina Scarano, Daniela Fantacci

FIRENZEOtto marzo, donne e leadership in Sei Toscana, a tre voci. Vero, il gestore del servizio integrato dei rifiuti urbani nei 104 comuni della Toscana sud-est, opera in un settore tradizionalmente maschile. Tuttavia, l’azienda sta dimostrando che il cambiamento è possibile, con una significativa presenza femminile nel proprio organico: 103 operatrici ecologiche, 90 impiegate donne, di cui 10 ricoprono ruoli di responsabilità a fronte di 8 uomini.

"Un segnale concreto – dice l’azienda – di come la parità di genere stia facendo passi avanti anche in un settore storicamente caratterizzato da una forte presenza maschile". Ma che cosa significa leadership femminile, oggi, nel 2025? Lo abbiamo chiesto a tre donne che vivono quotidianamente la realtà aziendale: "In Sei Toscana vediamo ogni giorno come una leadership diversificata migliori il clima aziendale e la produttività. Le donne in ruoli di guida non devono necessariamente imitare modelli maschili, ma esprimere al meglio le proprie caratteristiche, contribuendo con determinazione e capacità organizzative", spiega la vice direttrice generale Daniela Fantacci.

Le fa eco Tiziana Machetti, responsabile del personale: "La leadership femminile porta con sé un approccio spesso più empatico e inclusivo, con una maggiore attenzione alla gestione delle persone e alle dinamiche di squadra. Non significa essere migliori o peggiori degli uomini, ma avere un modo di guidare diverso, che cerca di valorizzare confronto e collaborazione".

Lo stesso vale anche per l’operatrice ecologica Maria Carmina Scarano? Possiamo dire che il famoso ‘tetto di cristallo’ sia caduto in Sei Toscana? "Dal mio punto di vista - racconta Scarano - noto una crescente apertura nei confronti delle donne. Quando ho iniziato, il nostro lavoro era visto quasi esclusivamente come maschile, mentre oggi siamo più di cento operatrici ecologiche. Certo, ci sono ancora stereotipi da superare, ma credo che la direzione presa sia quella giusta".

"Sono stati fatti passi significativi – aggiunge Fantacci –. Se pensiamo che, in Sei Toscana, le donne in ruoli di responsabilità sono più degli uomini, possiamo dire che il cambiamento sia sicuramente in corso. Tuttavia, non dobbiamo abbassare la guardia: la strada per una piena parità è ancora lunga". Fronte pari opportunità, rivendica Machetti "l’azienda ha fatto molto per garantire pari opportunità e oggi possiamo dire che le porte sono aperte per tutti, a prescindere dal genere. Resta però la sfida di incentivare più donne a candidarsi per ruoli tradizionalmente maschili, così da abbattere le ultime barriere culturali".

Sei Toscana, in questo senso, che iniziative ha messo in campo per sensibilizzare e incentivare il protagonismo femminile? "Ho apprezzato molto – chiosa l’operatrice ecologica Scarano – la disponibilità dell’azienda a investire sulla nostra crescita. Oltre alla formazione, ci è stata data la possibilità di dimostrare il nostro valore sul campo, senza pregiudizi di genere".

"Abbiamo attivato percorsi di formazione e sensibilizzazione sul tema della parità di genere – segnala Machetti –, promuovendo un ambiente di lavoro inclusivo e attento alle esigenze delle donne". Allargando lo spettro al quadro nazionale, Fantacci, sostiene però che "In Italia il divario di genere sia ancora evidente, sia in termini di retribuzione sia di accesso alle posizioni di vertice. Tuttavia, le aziende più moderne stanno capendo che valorizzare il talento femminile non è solo una questione etica, ma anche un vantaggio competitivo".

Francesco Ingardia