"Ogni diritto è una vittoria, ma nessuna vittoria è mai definitiva". Cna Impresa Donna festeggia la festa dell’8 marzo ricordando le condizioni della donna nel mondo del lavoro, i traguardi raggiunti ma anche le tante conquiste da portare a termine.
"C’è ancora una segregazione orizzontale, con le donne ancora impegnate in determinati lavoro piuttosto che in altri: infermiera, maestra eccetera. E una verticale: differenza salariale e difficoltà a raggiungere posizione di vertice - sottolinea Monica Turini, presidente Cna Impresa Donna Toscana -. Le donne entrano nel mercato del lavoro tardi e vi partecipano per poco tempo".
Inoltre, spiega che le retribuzioni medie degli uomini rimangono più alte rispetto alle donne.
"Le famiglie sono abbandonate dal welfare - prosegue Turini –. Ed è evidente la necessità di una diversa organizzazione del lavoro e sostegno alle famiglie. Così come serve una diversa organizzazione dei tempi di lavoro, e maggiore dignità ai lavori legati alla cura". Come associazione di rappresentanza di piccole e medie imprese e professionisti, Cna Toscana ritiene che "il lavoro imprenditoriale e professionale e femminile sia considerato parimenti a quello dipendente - conclude Monica Turini –, in termini di qualifica e stabilità: chiediamo una pari dignità. Ancora troppe sono le previsioni e le agevolazioni volte alla parità che riguardano esclusivamente il lavoro dipendente in termini di diritti, tutele e garanzie, mentre più trascurata sono la piccola impresa e il lavoro professionale femminile presupponendo un divario sociale e economico che sempre più i tempi odierni si restringe e non trova contestualizzazione".