Fabio Casotto, veterano dell’enduro vintage, ci racconta la sua esperienza e la passione per questo sport motoristico di nicchia. Inizia il suo racconto spiegando come questa disciplina sia, per forza di cose, sport di nicchia. «È una specialità non per tutti, è spinta da una grande passione e con il limite della forma fisica legata all'età». La sua avventura inizia negli anni '70, quando la disciplina era chiamata regolarità. Ricorda con nostalgia quel periodo in cui il movimento fuoristradistico nazionale era molto forte a livello europeo e mondiale, soprattutto grazie all'impareggiabile movimento della scuola bergamasca. «In quel periodo lì il movimento fuoristradistico nazionale era molto forte, perché la scuola bergamasca, soprattutto, dettava legge a livello europeo», spiega Casotto, sottolineando come i giovani appassionati si avvicinassero al mondo delle corse leggendo riviste e ammirando i campioni del tempo. Dopo una pausa di trent'anni senza toccare una motocicletta, Casotto racconta di come si sia riavvicinato all'enduro vintage. «Andando a vedere le gare ho trovato persone che già conoscevo e che erano dell'ambiente», spiega, evidenziando come il legame con vecchi amici e l’ambiente familiare abbiano alimentato la sua passione. Nel contesto dell'enduro vintage, Casotto ha avuto il privilegio di partecipare a numerosi campionati, vincendo tutte e tre le edizioni del Vintage Trophy, una competizione internazionale organizzata dalla FIM. «La prima edizione di questo Vintage Trophy si è svolta all'Isola d'Elba, tre anni fa, la seconda in Portogallo, la terza l'anno scorso in Spagna», ricorda il campione con orgoglio. Le competizioni di enduro vintage sono suddivise in categorie che variano sia per anno di produzione delle motociclette che per cilindrata, con moto che spaziano dal 1968 al 1983. Casotto corre attualmente nella categoria fino a 80 cc su Fantic Motor, rinomata Casa italiana. Infine, Casotto spera che questo movimento continui a crescere, nonostante le difficoltà legate all’età dei partecipanti e alla disponibilità di motociclette d'epoca. «Negli anni purtroppo qualcuno di questi piloti abbandona o deve abbandonare per cause di forza maggiore - riflette, ma rimane ottimista per il futuro -. La Federazione segue con attenzione e interesse queste competizioni, dove il numero di partecipanti alle manifestazioni è sempre alto». Insomma, l'enduro vintage, per Fabio Casotto, non è solo uno sport, ma una filosofia di vita che unisce passione, memoria storica e amicizia. «È un elogio allo sviluppo», conclude, evidenziando come le moto di oggi siano il frutto del lavoro delle generazioni precedenti.
MotoriFabio Casotto, una vita dedicata alle enduro I segreti di una disciplina in crescendo