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Una dolce abitudine per Innocenti, quella di salire su un podio per festeggiare una vittor
Quando si vince una gara di rally, spesso gli onori delle cronache vanno al pilota, alla Casa partecipante o alla macchina. Solo gli addetti ai lavori e i veri appassionati elencano, accanto al nome del pilota, quello del co-pilota, volgarmente detto “navigatore”, in realtà l’elemento più importante all’interno delle vetture. Quello del co-pilota è infatti un ruolo quasi “nascosto” ma fondamentale. Imparano a memoria il percorso di ogni prova speciale e con le loro indicazioni devono condurre il pilota verso una guida corretta e utile per ottenere il minor tempo possibile. Il pistoiese Iacopo Innocenti, 48 anni, è uno dei veterani del ruolo, avendo cominciato nel settembre 1998 con il Rally dei Tre Comuni al fianco di Simone Nardi. «La mia passione per le corse è nata da piccolo, con i miei zii che mi portavano alle gare. Una passione, sin da subito, per il ruolo di co-pilota: difatti non ho mai guidato», ci tiene subito a specificare Iacopo, che nel 2024 ha festeggiato le 300 gare disputate. «Ho sempre voluto fare il co-pilota, era una figura che mi incuriosiva. Perché è un ruolo a 360°. Il pilota, una volta finita la prova speciale, si toglie il casco: la gara del co-pilota inizia sul palco della partenza e finisce sul palco d’arrivo. E non ho mai pensato di guidare». «Avere tutto sotto controllo è il bello di questo ruolo - spiega Iacopo -. Il poter gestire ogni aspetto della gara a 360°. Ed è una sensazione forte, soprattutto quando sei in prova speciale è pura adrenalina». Innocenti non esita un attimo ad elencare i motivi per cui un giovane appassionato possa preferire il compito di co-pilota rispetto a quello di conduttore dietro al volante. «Innanzitutto per fare il co-pilota bisogna avere la vocazione: se uno lo fa tanto per farlo, smette subito; poi ci vuole tantissima passione e dedizione al lavoro. Queste sono le basi». La nostra conversazione con Iacopo ci permette di levarci anche qualche curiosità. Ad esempio, avete presente tutti quei numeri e parole che il co-pilota dice al pilota in ogni istante della guida? «Sono i raggi delle curve, dal più basso al più alto, che ti permettono di capire come entrare in curva e a che velocità». Ecco spiegata quindi l’importanza di questa figura, praticamente la vera guida della macchina, al di là di chi sta dietro al volante. «Il co-pilota è come il batterista di una band - sintetizza Innocenti -: se non c’è, il complesso non va avanti. E lo stesso è il pilota senza co-pilota». Dal 1998 a oggi, Iacopo Innocenti ha corso con alcuni dei migliori “piedoni” toscani, da Bizzarri, Gasperetti, Michelini fino a Gaddini, Cianfanelli, Bentivogli, passando per Pierangioli e Vagnini, disputando corse tra le più prestigiose al mondo. «Ho corso al Mille Laghi in Finlandia, una gara che porto nel cuore; la Targa Florio; il Rally di Sanremo. Anche se la gara che mi piace di più è sempre il “Pistoia”, che ho avuto la fortuna di vincere due volte, nel 2011 e nel 2015». Chi segue le corse locali, saprà che Innocenti si è classificato terzo all’ultimo Campionato Provinciale. «Una bella iniziativa da parte dell’AC, ho fatto due gare su tre, complimenti ai vincitori, non vedo l’ora di riprovarci». Ma nel 2024 Iacopo non ha perso il vizio della vittoria, avendo conquistato, insieme a Stefano Gaddini, la Coppa Nazionale Classe Super 1600 che si è tenuta a Genova. «Ci tengo a ringraziare la mia famiglia e il mio datore di lavoro, la Sedoni Srl, che mi dà la possibilità di esserci sempre».