«Il nostro obiettivo è anche riuscire a preservare l'ambiente»

Vincenzo Leanza, Direttore ACI Storico

Vincenzo Leanza, Direttore di ACI Storico

Vincenzo Leanza, Direttore di ACI Storico

Direttore Leanza, quante sono le auto storiche in Italia? «Secondo il rapporto 2023 della Fondazione Caracciolo, ente di ricerca dell’Automobile Club d’Italia, le auto storiche, quindi con più di 20 anni, sono quasi 10 milioni, circa il 24% del parco circolante. Più della metà, però, hanno tra i 20 e i 29 anni, sono molto inquinanti e non sono utilizzate con fini collezionistici». Per voi, quindi, non tutti i veicoli ultraventennali sono d’interesse storico? «Per noi solo alcuni dei modelli nella fascia 20/29 anni dovrebbero essere d’interesse storico, e quindi beneficiare di agevolazioni. Per questo abbiamo stilato, con altri esperti del settore, la Lista di Salvaguardia (ved. specchietto a sinistra, ndr) che individua i modelli da tutelare, per dati tangibili e non inerenti al valore. Così abbasseremmo a 4,3 milioni le auto storiche circolanti, preservando sia l’ambiente sia i nostri beni culturali». ACI Storico è un’associazione no profit in espansione, quali sono i vostri obiettivi? «Siamo nati circa 11 anni fa per rappresentare gli appassionati di motorismo storico, agevolandoli con assistenze stradali e assicurative molto vantaggiose e sostenendoli per proteggere il nostro patrimonio culturale. Essendo un settore che muove in Italia oltre 100 miliardi l’anno (fonte: Rapporto 2023 Fondazione Caracciolo), la singolarità delle nostre intenzioni è l’assenza di scopi di lucro».