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Tutte le informazioni per chi fosse interessato a diventare un cronometrista
Stanno in disparte, quasi nascosti tra l’asfalto e lo sterrato, sommersi dai rumori dei motori emessi dagli scarichi delle vetture. Eppure, sono una delle parti fondamentali di qualunque gara automobilistica, e non solo. Anzi, sono coloro che, alla fine dei conti, stabiliscono chi è il vincitore. Sono i cronometristi, necessari in tantissime discipline sportive, dal motorsport allo sci. Nei rally svolgono il ruolo di registrare i tempi di ciascuna vettura, in una disciplina dove ore, minuti e secondi sono l’elemento fondante. «Sono cronometrista da ben 45 anni - ci racconta Marco Tani, presidente dell’Associazione Cronometristi Pistoiesi -. All’inizio era un passatempo, poi una volta che entri nel giro non puoi più mollare. Noi cronometriamo tutte le gare dove il tempo è prevalente per comporre una classifica, dai rally fino al pattinaggio. E il nostro è un lavoro provinciale, operiamo a livello territoriale. Ma se in un rally dovessero servire 40-50 cronometristi e non riuscissimo a coprire tale esigenza, possiamo chiedere una mano alle società vicine, a Firenze, Lucca, Prato, Livorno ecc.». L’Associazione Cronometristi Pistoiesi gestisce eventi di numerose discipline, e per quanto riguarda il rally opera sia a livello locale che internazionale. «Il cronometraggio è cambiato molto negli ultimi dieci anni - spiega Tani -. All’epoca andavamo ai rally, prendevamo tutti i tempi dallo start e dal fondo, e si componevano le classifiche. Oggi con internet il tempo viene pubblicato istantaneamente. Il nostro compito è diventato questo, realizzando poi le classifiche suddivise per Classi o Gruppi in base ai tempi che abbiamo registrato, senza dimenticare le penalità. Spesso arrivano un centinaio di tempi in mezz’ora, e noi dobbiamo essere pronti a metterli in Rete immediatamente». Un ruolo, quello del cronometrista, affascinante, ma che oggi non riscontra ancora il favore dei più giovani. Una “battaglia” su cui Tani si sofferma: «Al giorno d’oggi si trovano pochi giovani disposti a cronometrare perché noi ci alziamo alle 5/6 del mattino e lavoriamo fino alla sera per 6 euro l’ora: numeri che di certo non invogliano. Ma la cosa fondamentale è avere passione per lo sport: io cominciai a cronometrare lo sci, una volta terminate quelle gare, cominciai a cercare qualcosa che mi tenesse vicino allo sport, dall’atletica fino ai rally, discipline che mi sono entrate nel cuore. E quindi è la passione che ci fa svolgere quest’attività così impegnativa».