Siena, 7 aprile 2019 - «Sì, ho cavalli francesi. Stamani (ieri, ndr) avrei dovuto portare 4 soggetti mentre ne sono arrivati due. Ossia Zarawa e Ziculitth che hanno già svolto attività sportiva. Sono in ordine e morfologicamente abbastanza vicini al tipo. Li vedrete nel circuito, da Fucecchio a Pian delle Fornaci, a Monteroni. Faranno anche l’ippodromo perché è positiva l’esperienza a livello agonistico per i giovani», dice tutto d’un fiato Massimo Milani. «Tornando ai francesi spero che il prossimo anno cambi qualcosa», aggiunge su una delle novità più importanti dell’Albo 2019. Il fatto, cioè, che sono ammessi solo mezzosangue italiani.
Tutte le porte non sono chiuse, dunque.
«Non sta certo a me decidere. Di sicuro bisogna che uno prenda prima informazioni e piena conoscenza della materia».
Aver tolto il serio impegno è stato positivo?
«Ho sentito molti colleghi che sono felicissimi. Secondo me era un’arma importante che aveva il Comune. L’avrei lasciato perché se veniva scartato un mezzosangue perché non lo aveva fatto un proprietario poteva anche accettare la decisione. Ma più di 35 nell’Entrone non ci vanno, quelli che chiedono l’iscrizione all’Albo sono 168. Anche se c’è una scrematura, come si gestiscono 70-80? Si dice che non c’è posto? Di sicuro chi, neppure spontaneamente, farà il serio impegno è giusto che vada a casa».
Sull’ammissione d’ufficio dei già conosciuti?
«Nomi come Porto Alabe, quando clinicamente è in ordine, non hnnoa bisogno di dimostrare niente. Dunque è giusto»
Ai veterinari cosa chiederebbe Milani?
«Un problema che sta a cuore è il fondo delle piste. Se piove non si deve neppure partire da casa, se diluvia il giorno prima devi far slittare l’appuntamento. Non si possono rischiare cavalli e persone, non ha senso. Meglio due addestramenti di seguito, guarda».
Forban du Pecos va a Ferrara?
«Domani (oggi, ndr) fa Fucecchio che sarà il nostro Mociano per quel palio. E vediamo come si adatta».
La.Valde.