Un Ateneo capace di assicurare una laurea ben spendibile sul mercato del lavoro, con tassi di occupazione più alti e maggiori guadagni rispetto sia alla media toscana che a quella nazionale. È questa, in estrema sintesi, la fotografia dell’Università di Pisa che emerge dal XXVI Rapporto sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati, presentato all’Università degli studi di Trieste il 13 giugno scorso da AlmaLaurea, consorzio interuniversitario al quale aderiscono 78 atenei. L’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 113.833 laureati dell’Università di Pisa. Partendo dai laureati triennali, il tasso di occupazione a un anno dalla laurea - che comprende anche la quota di coloro che sono in formazione retribuita, secondo le indicazioni dell’Istat - è del 72,8%. Il 32,1% degli occupati può contare su un lavoro alle dipendenze a tempo indeterminato e il 27,8% a tempo determinato, l’11,3% svolge invece un’attività in proprio. Il dato positivo è che la retribuzione media dei laureati pisani, di 1.405 euro mensili netti, è in linea con la media regionale (1.419 euro) e più alta della media nazionale (1.384 euro). Il 60,9% degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro svolto. Per i laureati magistrali biennali il tasso di occupazione a un anno sale al 77,5%, in linea con la media toscana e più alto della media italiana (75,7%). Maggiore è anche la retribuzione media, che per i pisani è di 1.476 euro mensili netti, contro i 1.416 euro della Toscana e i 1.432 euro su base nazionale. A cinque anni dal conseguimento del titolo, infine, il tasso di occupazione sale al 90,8% per Pisa rispetto a una media nazionale dell’88,2% con un incremento della retribuzione mensile netta che per Pisa è pari a 1.819 euro mensili contro i 1.755 euro a livello regionale e i 1.768 euro della media nazionale. Il 62,4% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 35,4% nel pubblico; il 2,2% lavora nel non-profit. L’ambito dei servizi assorbe il 75,4%, mentre l’industria accoglie il 22,9% degli occupati; 1,2% la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.
"I dati di AlmaLaurea sono anche quest’anno molto incoraggianti, - sottolinea la professoressa Laura Elisa Marcucci, delegata del rettore alle attività di orientamento - e dimostrano ancora una volta come i ragazzi e le ragazze che scelgono l’Università di Pisa per i propri studi facciano una scelta vincente nella costruzione del loro percorso di vita. Sicuramente il dato che impressiona di più è il tasso di occupazione a 5 anni dalla laurea, pari al 90.8%, senza variazioni significative tra le varie aree disciplinari e, ancora più importante, senza grandi differenze tra uomini e donne".