L’amore dei Bernacca per Fivizzano: "Ce l’ha insegnato nonno Edmondo"

Il figlio e la nipote del ’padre della meteorologia’ raccontano aneddoti e ricordi a 30 anni dalla scomparsa "Aveva conosciuto mia nonna Bepi a Marina di Massa, si erano stabiliti in montagna: luogo magico".

L’amore dei Bernacca per Fivizzano: "Ce l’ha insegnato nonno Edmondo"

Un luogo del cuore e di lavoro. Di famiglia e di tutte le cose più importanti. Questo era ed è Fivizzano per la famiglia Bernacca, che qui ha ancora la casa che fu dell’amatissimo ’colonnello della tv’, il padre della meteorologia che l’Italia imparò a conoscere dal piccolo schermo. Sono 30 anni che non c’è più e nei giorni scorsi al Meteo Museo è andata in scena una giornata di studi per ricordare lui e il suo lavoro: ospiti d’onore il figlio Paolo e la nipote Fulvia. "Avevo 7 anni quando ci ha lasciato ma per me era una figura mitologica – dice Fulvia – Ricordo un giorno eravamo a pranzo nella casa di Fivizzano e si è alzato per un collegamento in diretta: l’ho sentito parlare nella stanza accanto e risuonare in tv. Poi mi diceva che tempo avrebbe fatto il giorno del mio compleanno, così da organizzare la festa. Tutto magico". Edmondo Bernacca amava la Lunigiana, qui si era sposato con la sua adorata Bepi.

"Una famiglia storica del posto – aggiunge Fulvia Bernacca – Il nonno era nato a Roma, suo padre era originario di Massa Carrara e la madre bolognese: a Fivizzano si era stabilito con mia nonna, che aveva conosciuto durante le vacanze a Marina di Massa. Era affascinato da queste montagne, le studiava e applicava su di loro le regole meteorologiche perché aveva capito quanto il territorio fosse speciale. Con il tempo era diventata come casa sua, un amore che ci ha trasmesso. Torniamo sempre volentieri, è come venire a trovare i nonni e i nostri bei ricordi". Al Meteo Museo, dove c’è anche una piccola stazione gestita da Meteo Apuane, ci sono cimeli personali, due Telegatti, pannelli sulla storia della meteoreologia, carte originali ma anche foto e strumenti scientifici donati dall’Aeronautica Militare.

"Arrivano dall’archivio museo di Vigna di Valle ma a casa abbiamo altre mille cose – aggiunge Paolo Bernacca, vignettista, che dopo la giornata-evento si è trattenuto nei luoghi del cuore – Non potevo stare qui qualche giorno ricordando papà senza fare sketch: tutti disegni dedicati a Fivizzano e agli amici del Meteo Museo. Mio padre amava il suo lavoro e amava queste montagne, passava ore a disegnare. Una passione che ho declinato secondo le mie attitudini".

Irene Carlotta Cicora