"Lavoro e famiglia, equilibrio delicato. Io ce l’ho fatta, con due figlie piccole. Alla base deve esserci il rispetto"

La testimonianza di Ada Vassallo responsabile produzione di Poste a Livorno: "Azienda molto sensibile"

"Lavoro e famiglia, equilibrio delicato. Io ce l’ho fatta, con due figlie piccole. Alla base deve esserci il rispetto"

"Lavoro e famiglia, equilibrio delicato. Io ce l’ho fatta, con due figlie piccole. Alla base deve esserci il rispetto"

"Sono mamma di due bambine di 10 e 3 anni e nel corso della mia esperienza di crescita professionale in Poste Italiane ho sempre ricoperto ruoli in centri distanti da casa, pertanto fin da subito si è resa indispensabile la necessità di conciliare casa e lavoro". Ada Vassallo è una delle tantissime donne che lavorano alle poste di Livorno, ha un incarico importante come Responsabile Produzione della Ram2 della Mal Centro1. Conciliare famiglia e lavoro non è semplice, soprattutto quando ci sono figli piccoli. "Ovviamente non è un equilibrio facile da raggiungere – dice la giovvane Vassallo – ci vuole molta organizzazione ma nel mio caso un grande esempio è stata mia madre che vivendo lontana da casa ha dovuto gestire casa lavoro e una famiglia numerosa da sola con mio padre. In tutto questo percorso sono sempre stata supportata dal mio compagno e dall’ aiuto dei nonni che mi hanno permesso di poter essere sempre presente quando il contesto lavorativo lo richiedeva per la gestione delle complessità senza far mancare l’affetto alle bambine". E Poste sembra essere l’azienda simbolo di un’attenzione speciale alle donne. "L’Azienda – continua la dipendente – mi ha dato l’ opportunità di intraprendere ruoli di sempre maggiore responsabilità capendo che dalla mia maternità ho appreso tante Soft Skill che poi ho potuto riversare nel mio lavoro. Grazie al progetto Lifeed, che consiglio a tutte le mamme che lavorano, ho capito come la Maternità fosse un’ opportunità manageriale per portare nel mio ambito lavorativo tutte quelle caratteristiche di forza, sacrificio, organizzazione, gestione , multitasking e empatia che l’ essere madre ti insegna e ho smesso di sentirmi divisa tra due vite da vivere capendo che potevano stare l’ una dentro l’ altra". Le gravidanze, poi Ada è rientrata a lavoro quando ancora le bambine avevano tre mesi . "Hanno frequentato il nido, hanno avuto l’ affetto dei nonni e di due genitori che appena tornati da lavoro cercavano di essere sempre presenti e sono cresciute in un clima di autonomia capendo che l’ importante non è la quantità ma la qualità". "Il fatto di essere oggi su un ruolo di responsabilità – puntualizza – fa capire quanto l’ azienda non percepisca la maternità come un limite ma come un’ opportunità". Poi Ada Vassallo racconta un aneddoto che consente di far capire l’importanza del progetto per conciliare la vita professionale e quella personale. "Prima sono stata responsabile di un cd superiore poi diventato complesso quando ero in allattamento e il secondo cambiamento mi ha visto responsabile produzione di Ram a Livorno ancora più lontana dalla mia sede precedente. In tutti e due i casi le due realtà stavano affrontando un momento di complessità che richiedevano una presenza in termini di tempo da spendere sul luogo di lavoro molto alta. L’azienda mi ha dato fiducia e la mia famiglia mi ha sempre appoggiato reinventandosi ogni volta in base a ciò che il mio impegno lavorativo mi chiedeva anche quando dovevo andare in trasferta per due o tre giorni".

Michela Berti