Le Regioni con le cure migliori: Toscana al top del nostro Paese nelle "pagelle"

Il rapporto / Secondo il Ministero della Salute la situazione peggiore si trova nel Mezzogiorno

 Il Sistema di garanzia del Ministero osserva le prestazioni in base a 88 indicatori

Il Sistema di garanzia del Ministero osserva le prestazioni in base a 88 indicatori

Oltre 16 milioni di italiani di otto differenti Regioni ricevono cure non sufficienti in almeno uno dei tre fronti dell'assistenza: ospedale, sanità territoriale e prevenzione. È quanto emerge dalle "pagelle" stilate dal Ministero della Salute nell'ultimo Rapporto del Nuovo sistema di garanzia che misura la qualità dell'offerta dei livelli essenziali di assistenza (ovvero le prestazioni che devono essere garantite in tutto il nostro Paese dal Servizio sanitario nazionale), appena pubblicato e che fotografa le prestazioni assicurate alla cittadinanza italiana nel 2022. Il Sistema di garanzia del Ministero osserva le prestazioni offerte in base a 88 indicatori, di cui 22 “core” come copertura vaccinale tra i bambini, diffusione degli screening oncologici, capacità degli ospedali di operare entro 2 giorni chi ha una frattura di un femore e tempestività del 118 in caso di emergenza. Tra le 13 promosse - il totale è 21 anziché 20 in quanto in Trentino-Alto Adige sono state monitorate singolarmente le due province autonome - ci sono, in primis, l'Emilia-Romagna, il Veneto, Trento e la Toscana, seguite da Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Umbria, Marche, Lazio, Puglia e Basilicata. In particolare, in Toscana, si registra l'86,57% nell'area prevenzione, il 96,42% in quella distrettuale (la sanità sul territorio più vicino al cittadino) e il 92,32% in quella ospedaliera. Tra i 'bocciati e rimandati', invece, con numeri al di sotto della soglia della sufficienza di 60 punti, il dato peggiore è quello della Valle d'Aosta, che “presenta un punteggio insufficiente in tutte e tre le macro-aree”. Quindi la Calabria, la Sicilia e la Sardegna mostrano un preoccupante deficit sia nell'area della prevenzione che in quella distrettuale. La provincia autonoma di Bolzano, l'Abruzzo e Molise fanno registrare, invece, un punteggio al di sotto della soglia minima per la sola area della prevenzione, mentre la Campania non raggiunge la suddetta quota in quella distrettuale.