Scorrendo gli annali emerge che non sono in pochi a rivendicare la paternità della macchina da scrivere. Ma un evento recentemente promosso dalla Compu , l’Associazione italiana collezionisti macchine per ufficio, il Comune di Fivizzano e l’Associazione culturale Terre dei Bianchi e dei Bosi, terminato con l’apposizione di una targa marmorea nei pressi del municipio, ha stabilito un fatto ben preciso: nel 1802, il Conte Agostino Fantoni ideò e creò a Fivizzano uno strumento che permetteva di stampare le lettere come una macchina da scrivere attuale.
"Non si conosce come fosse costruita questa che, allora, era detta “tavoletta o preziosa stamperia” – dice lo storico Rino Barbieri – Sta di fatto che ancora oggi è possibile vedere le lettere scritte con essa all’Archivio di Stato di Reggio Emilia, dove le ho scoperte ed esaminate. A confermare questa tesi anche il lavoro di ricerca del professor Loris Jacopo Bononi al Museo della stampa di Fivizzano, che ha ricondotto l’invenzione al Conte Agostino Fantoni e il successivo perfezionamento all’amico Pellegrino Turri. Ho avuto poi modo, frequentando l’Archivio di Stato di Massa, dov’era stato trasferito nel lontano 1943 l’Archivio Fantoni, visionando i 220 faldoni di cui è composto, di rinvenire le lettere della corrispondenza intercorsa fra il Conte Agostino e la sorella, Contessa Carolina. Qui si fa riferimento alla macchina da scrivere primigenia". In un primo tempo c’era chi attribuiva l’invenzione a Pellegrino Turri. "Originario della Garfagnana, viveva a Reggio Emilia dove faceva parte delle Guardie Nobili del Duca di Modena con il grado di brigadiere – precisa Barbieri – Era amico del Conte Agostino e della sorella Carolina che aveva conosciuto a Reggio. Va detto che Agostino Fantoni ha ideato e allestito la macchina, spinto da un atto d’amore per la sorella. Carolina stava divenendo cieca e il fratello alla ricerca di un modo con cui lei potesse comunicare, inventò la “preziosa stamperia”. Pellegrino Turri la migliorò successivamente, dopo averne scoperto esistenza, funzioni e utilizzo presso gli amici, i nobili Fantoni". Quindi è a questi ultimi che va ascritta questa invenzione rivoluzionaria... "Sì, la documentazione ufficiale parla chiaro: la “casa” della macchina da scrivere è a Fivizzano ed è al genio del Conte Agostino, nipote prediletto del poeta Giovanni Fantoni che va riconosciuto il merito d’aver ideato e costruito la prima macchina da scrivere. L’amico Baldassare Vetri da Pisa in una lettera del 25 maggio del 1802 la definì “ingegnosissima invenzione con cui si è reso caro e memorabile all’Umanità”".
Roberto Oligeri