"Mai abbassare la guardia. Fate sempre la scelta giusta". La battaglia per la legalità con Tina Montinaro e la QS15

Partecipatissimo evento al Teatro Goldoni con la vedova di Antonio Montinaro il caposcorta di Giovanni Falcone rimasto ucciso, 32 anni fa, nella strage di Capaci .

"Mai abbassare la guardia. Fate sempre la scelta giusta". La battaglia per la legalità con Tina Montinaro e la QS15

"Mai abbassare la guardia. Fate sempre la scelta giusta". La battaglia per la legalità con Tina Montinaro e la QS15

"Mai abbassare la guardia". E’ questo il monito lanciato dal questore Giuseppina Maria Rita Stellino nel giorno in cui, nella piazzetta di fronte al Teatro Goldoni, è stata scoperta la teca contenente i resti delle lamiere piegate del QS15. Un "pungo allo stomaco", per il prefetto Paolo D’Attilio: "Chi intervenne sul posto lo descrisse come un luogo di guerra". Quello di Stellino, è un appello alla legalità, alla solidarietà, rivolto alle centinaia di scolaresche presenti sotto l’evocativa pioggerellina british del 9 febbraio, netto, risoluto, inequivocabile: "Fate la scelta giusta". Indissolubile l’intreccio dell’iniziativa promossa dalle istituzioni cittadine con Ail, ‘Dal sangue versato al sangue donato’. Il primo, quello sparso e incrostato sulle mani degli uomini di Il secondo, la speranza di chi necessita trasfusioni per aggrapparsi alla vita tramite le donazioni dei cives migliori. "Molti definiscono sia Falcone che la sua scorta degli eroi. Non so se accetterebbero tale definizione, perché scommetto direbbero soltanto di aver fatto il loro dovere", ammette D’Attilio. Concetto chiave quest’ultima parola, pregna di significati e rimandi.

L’ha fatta sua, come un mantra di vita, Tina Montinaro, moglie di Antonio, per come ha dedicato (e dedica tuttora) anni di vita spesi a trasmettere un messaggio essenziale ai più giovani. A chi non ha vissuto, o non ha ricordi, della stagione nera dello stragismo mafioso. Tina, persona impossibile da non stimare, tanto pratica e cruda quanto totemica, ha incantato per più di tre ore la platea verde del Teatro, parlando di sé, del suo "personale dolore", della sua vita passata-presente-futura, della sua missione. Non dei rimpianti o dei rimorsi, perchè semplicemente non ne ha: "non cambierei niente, neanche una virgola del mio passato", nonostante la perdita del marito dopo quattro anni di matrimonio, nonostante abbia dovuto fare da padre e da madre a due bambini cresciuti con un vuoto profondo e un senso di ingiustizia mai appagato. Tina oggi, e da più di trent’anni, "cammina a testa alta e con schiena dritta", tanto è alto "l’orgoglio dovuto al senso del dovere" del caposcorta Montinaro, a servizio delle istituzioni. Andrea Simonetti, responsabile dell’ufficio scolastico provinciale: "L’immagine dei resti della QS15 penetra dentro di noi. Il mondo della scuola è impegnato oggi e da sempre a far sì che la legalità e soprattutto le vittime di mafia siano sempre dentro di noi. Le domande sono la cosa che la scuola deve continuare a porre, a dare risposte e approfondimenti. Ragazzi siete sentinelle della legalità. Non dobbiamo mollare". Importante la testimonianza di Claudio Saltari, presidente di DonatoriNati: "Ci rivolgiamo a voi ragazzi: dovete fare meglio di noi. Sulla donazione del sangue c’è un problema: troppi pochi di voi fanno “la scelta giusta” di donare. Negli ultimi 10 anni la popolazione giovane di donatori si è ridotta: dal 60% della platea generale al 50%. Un trend preoccupante". Perchè il dono è importante, lo ricorda Silvia Mollica, Ail: "Io sono viva grazie alle donazioni. C’è stato un periodo, quando ero in ospedale, che non c’era sangue. Ho avuto paura di non farcela".

Francesco Ingardia