Opera Santa Caterina. Una rete di volontari per dare assistenza alle famiglie bisognose

Intervista alla professoressa Angela Dalena fondatrice di questa realtà. Particolarmente attivo anche il doposcuola per chi è in difficoltà. Ma c’è sempre bisogno di aiuto, tempo, disponibilità e anche denaro.

Volontari nella sede dell’Opera Santa Caterina via San Sebastiano 8 (Foto Novi)

Volontari nella sede dell’Opera Santa Caterina via San Sebastiano 8 (Foto Novi)

Sono gli anni Duemila quando la professoressa Angela Dalena e l’ammiraglio Salvatore Geraci fondano l’associazione Opera Santa Caterina, che ancora oggi porta il nome della parrocchia che credette in loro, ma che a parte il nome non ha niente in comune con la religione se non l’amore per il prossimo.

Da ventiquattro anni a questa parte nonostante le difficoltà e un cammino non proprio in discesa, tra la scomparsa dell’ammiraglio Geraci e l’avvento della pandemia, perdura un servizio costante e ricco di contributi. Partiti dal corridoio di una canonica, oggi l’associazione con sede in via San Sebastiano, conta più di 150 famiglie e svariati tipi di servizi di cui ci parla più nel dettaglio il presidente nonché fondatrice Angela Dalena.

"Facciamo consegna di farmaci, consegne alimentari, abbiamo nel nostro staff un medico e due infermieri – dice la Dalena – abbiamo aperto una biblioteca con libri donati da librerie e attivato il doposcuola per scuole medie e superiori. Inoltre tramite un insegnante di italiano siamo riusciti a dar vita ad un corso che si tiene il lunedì per insegnare alle donne straniere la nostra lingua, è un corso finalizzato anche ad integrare visto che si parla di tutto e alle volte si fanno anche delle gite o si visita qualche museo".

Al volontariato e all’istruzione sopraggiungono altre due componenti che l’associazione promuove, entrambe le iniziative annuali, uno spettacolo e un mercatino di Natale: "Dal 2006 ogni anno organizziamo un mercatino di Natale alla Chiesa degli Armeni, riscuote sempre successo anche perché la chiesa è sempre chiusa e aprendo solo una volta all’anno l’iniziativa attira la curiosità dei passanti, poi magari si fermano e comprano qualche vestito".

Il ricavato poi viene trasformato in generi alimentari, invece di sprecare o tenere abiti rinchiusi dentro gli armadi sarebbe ottimo tramutarli in denaro o direttamente generi alimentari per aiutare i meno fortunati. "Un’altra attività è quella degli spettacoli – ci racconta la presidente –, ogni anno me ne invento uno e lo facciamo recitare all’Accademia Navale che gentilmente ci ospita, abbiamo fatto uno spettacolo con Alessio Boni, uno con Marco Fornaciari ed hanno riscosso anche un discreto successo. Tutto ciò ovviamente a fini di beneficenza".

Alla domanda che cosa la spinge insieme ai volontari con cui collabora a fare tutto ciò risponde così: "Il bene verso il prossimo. Mi ritengo una persona fortunata, ho fatto tutto ciò che volevo nella vita, noto che ci sono persone più sfortunate di me e questo non mi sembra giusto".

Dal momento che l’associazione è no-profit, c’è un ritorno del bene fatto anche solo in forma emotiva o di soddisfazione? "Sì, la parola grazie, per me è fondamentale non solo nel volontariato, ma nella vita di tutti i giorni. Una parola che unisce tutti, proprio questo è il messaggio che voglio far passare, è l’unione a dominare in quest’associazione, abbiamo con noi persone di diverse etnie che magari là fuori nel mondo non concordano, ma che qui invece convivono in sintonia". Questa è la dimostrazione che per l’Associazione Opera Santa Caterina lo spirito d’unione e il bene per il prossimo solo le uniche due cose che contano.

(Ha collaborato

Alessio Buccheri)