Prevenzione e gestione dell'influenza stagionale

Cura / Il vaccino è il mezzo principale per ridurre l'incidenza ed è raccomandato per i soggetti fragili

 Le terapie per l'influenza sono sintomatiche e prevedono l'uso di antipiretici

Le terapie per l'influenza sono sintomatiche e prevedono l'uso di antipiretici

L’influenza è una patologia stagionale (solitamente è più frequente contrarla nel periodo autunnale e soprattutto invernale) con sintomi ben definiti, tra cui febbre alta, tosse, dolori muscolari e stanchezza. Nella maggior parte dei casi, la malattia si risolve in pochi giorni, durando generalmente dai due ai quattro giorni. Le terapie per l'influenza sono sintomatiche e prevedono l'uso di antipiretici e antinfiammatori per alleviare i sintomi mentre gli antibiotici non sono indicati, a meno che non siano prescritti dal medico in presenza di complicazioni batteriche. La prevenzione rimane la strategia più efficace contro l’influenza: il vaccino antinfluenzale, raccomandato per persone con più di 60 anni, donne in gravidanza, bambini piccoli e soggetti con malattie croniche, è il mezzo principale per ridurre l'incidenza e la gravità della malattia. Anche semplici abitudini igieniche possono contribuire a contenere la diffusione del virus: lavarsi frequentemente le mani, coprire bocca e naso quando si tossisce, evitare luoghi affollati e areare regolarmente gli ambienti. Secondo la Circolare ministeriale "Prevenzione e controllo dell'influenza: raccomandazioni per la stagione 2024-2025", la vaccinazione è offerta gratuitamente a categorie a rischio, tra cui over 60, operatori sanitari e persone con patologie croniche. Il riposo a casa, evitando contatti con persone vulnerabili, è fondamentale durante l’influenza, per proteggere sé stessi e gli altri. In questo senso è utile anche la vitamina D che, nota per i suoi effetti benefici su ossa e muscoli, potrebbe rivelarsi un'alleata fondamentale anche nella prevenzione di infezioni respiratorie come influenza e raffreddore. È quanto emerge da uno studio pubblicato sul British Medical Journal dai ricercatori della Queen Mary University di Londra. Secondo l'analisi condotta su quasi 11.000 persone, l'assunzione di integratori di vitamina D potrebbe ridurre di oltre 3 milioni i casi di infezioni respiratorie nel Regno Unito ogni anno poichè, prodotta naturalmente dall'organismo grazie all'esposizione ai raggi solari, tende a diminuire nei mesi invernali, quando le infezioni respiratorie sono più comuni. Gli studiosi hanno esaminato i dati provenienti da 25 studi clinici condotti in 14 Paesi, compresa l'Italia, e hanno dimostrato che l'assunzione di integratori può ridurre il rischio di infezioni del tratto respiratorio del 12%, soprattutto tra coloro che presentano una carenza di questa vitamina. La spiegazione risiederebbe nella capacità della vitamina D di stimolare la produzione di peptidi antimicrobici nei polmoni, proteggendo così dalle infezioni acute.