IRENE CARLOTTA CICORA
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Un’impresa compiuta... per caso. Atterraggio d’emergenza in Gorgona. L’inatteso record dell’aviatore Bague

Partì da Nizza, voleva arrivare in Tunisia ma il suo Bleriot precipitò stabilendo comunque un primato nel 1911

Un’impresa compiuta... per caso. Atterraggio d’emergenza in Gorgona. L’inatteso record dell’aviatore Bague

Partì da Nizza, voleva arrivare in Tunisia ma il suo Bleriot precipitò stabilendo comunque un primato nel 1911

Un eroe caduto dal cielo e ’atterrato’ sull’isola di Gorgona nel marzo 1911. Cadde proprio qui il luogotenente francese Edouard Bague che, dopo pochi giorni la sua partenza da Nizza, fu costretto a interrompere il tentativo di sorvolare il Mediterraneo a bordo di un monoplano fino alla Tunisia. L’isola livornese fu infatti provvidenziale per raccogliere lui e i resti del suo aeroplano, modello Bleriot.

Gli abitanti di Gorgona, esterrefatti, videro questo puntino nel cielo che si avvicinava divenendo una macchia nera sempre più grande. Poi la brusca manovra per toccare terra con il monoplano che, già in avaria, subì gravi danni alla ’carrozzeria’. Erano gli anni della conquista del cielo e gli abitanti di Gorgona accolsero l’arrivo dell’aviatore con una vera e propria ovazione. Molto spesso infatti queste imprese erano accompagnate da un grande risalto e clamore mediatico, che le rendevano ancora più affascinanti e misteriose.

Edouard Bague partì da Nizza con l’intento dichiarato di arrivare in Corsica – ad Ajaccio – per poi puntare a raggiungere la Tunisia, facendo scalo prima in Sardegna e poi in Sicilia. Proprio in Tunisia avrebbe portato un saluto al comandante del 4° reggimento di artiglieria del quale anche il luogotenente Bague faceva parte. La partenza, però, sembrò da subito segnata: furono tre i tentativi, prima di prendere il volo e sparire sul mare puntando verso sud. Il primo si arrestò dopo pochi minuti per un’avaria al motore, il secondo idem. L’aviatore sembrò indeciso solo un attimo, giusto il tempo di rimettere ancora in moto la grande elica nell’hangar e salire a bordo.

All’epoca si parlava della sua come di un’audacia straordinaria, dal momento che non era nuovo a imprese di quel genere ed era sempre a caccia del limite da superare. Anche se non riuscì ad arrivare in Tunisia, l’atterraggio di fortuna in Gorgona – l’8 marzo 1911 – gli permise di stabilire comunque il record del mondo di distanza, avendo percorso ben 204 chilometri sul mare e in solitaria. Nessun cacciatorpediniere a fargli da scorta, solo qualche gabbia di piccioni viaggiatori a bordo. La notizia della presenza di Bague sull’isola di Gorgona si sparse ben presto, così da Livorno arrivò una nave della Marina per imbarcare l’aviatore e i rottami del suo Bleriot. Al momento della partenza dal porto la gente gli riservò una vera ovazione, intendendo di essere di fronte a un “eroe dell’aria“ che, nonostante lo schianto, aveva riportato solo qualche contusione guidato dalla sua audacia ed esperienza.

Quando arrivò al porto di Livorno, Bague venne ricevuto dalle autorità e da un’acclamazione di folla descritta come “memorabile“. Il parlamentare Vittorio Emanunele Orlando offrì anche una grande festa e una cena in suo onore. L’aviatore scese dalla nave con indosso ancora quegli stessi vestiti che indossava durante l’impresa. La sera dopo fu organizzato un grande banchetto popolare e una serata di gala a teatro in suo onore.