Uno spazio nel mondo per tutti. I ragazzi autistici non sono più soli

Il progetto dell’associazione guidata da Roberto Marrai in sinergia con l’azienda sanitaria locale

Uno spazio nel mondo per tutti. I ragazzi autistici non sono più soli

C’è un progetto che aiuta i ragazzi autistici a inserirsi nel tessuto sociale della città. Un viaggio bellissimo, la cui meta è il riuscire a farsi spazio tra sguardi e difficoltà comunicative. E’ un progetto di vita quello attivo nell’appartamento in Largo Matteotti al civico 22 nel cuore della città, che pulsa grazie alla presenza di un gruppo in cerca di situazioni di vita ‘normale’. Nasce così da una necessità un ‘Punto d’incontro’, anche nome del progetto, dove "vengono sviluppate attività dedicate ai giovani con autismo nel nostro territorio - spiega il presidente dll’Associazione autismo apuania, Roberto Marrai -. Abbiamo partecipato a un bando per aggiudicarci soldi da destinare al progetto e con questi è stato messo apposto e arredato l’appartamento. Due anni fa lo abbiamo inaugurato e attualmente lo utilizziamo per due attività. La prima è ‘A tavola con gli amici’ dove una volta a settimana quattro ragazzi con autismo con i loro educatori si incontrano nell’appartamento per decidere il menù. Poi vanno a fare la spesa per cucinare e mangiare insieme, infine mettono tutto apposto lavando i piatti e sistemando la cucina sempre assistiti dagli educatori della cooperativa".

Tutto nasce nel giugno del 2021 dopo una convenzione tra l’Asl Nord Ovest e l’associazione quando quest’ultima riceve l’appartamento in pieno centro città in comodato d’uso gratuito, per sviluppare progetti dedicati ai ragazzi autistici. Coloro che hanno deficit persistenti della comunicazione e dell’interazione sociale in molteplici contesti sono quindi presi per mano e accompagnati in un percorso "una sorta di grimaldello per permettere a questi ragazzi di vivere la città e condividere momenti insieme in un contesto - ha poi proseguito Marrai -. ‘Punto d’incontro’ è aperto anche per le visite degli psichiatri di riferimento dei nostri ragazzi che piuttosto che andare al centro di igiene mentale possono incontrare il loro medico in una stanza dell’appartamento in modo informale riservato, protetto e confidenziale. E’ un’altra maniera, situazioni friendly, per farsi seguire dagli psichiatri dell’Asl senza sentirsi sotto i riflettori. Poi stiamo progettando di svolgere altre attività come uno sportello di ascolto psicologico per i famigliari di queste persone con autismo, un punto dedicato alle famiglie e a coloro che vogliono avere un supporto psicologico all’interno di questo contesto".

All’interno del progetto, che non è mirato alla residenzialità ma solo a momenti di incontro, ci sono ragazzi da 16 anni in su che divisi in gruppi da 4 o da 7 svolgono le attività accompagnati dagli educatori. Ma lo stare in centro città "permette loro quando escono di immergersi nel tessuto sociale e i cittadini sanno che ci sono i nostri ragazzi, un’abitudine a vedersi. Spesso queste persone possono soffrire sentendosi come dei fantasmi, chiusi in casa non possono fare niente non possono lavorare così l’autismo si accompagna a problemi di socializzazione molto forti. Per questo due sabati pomeriggio al mese facciamo fare attività come andare al cinema, in un museo oppure un apericena per stare assieme e vivere sereni".

Patrik Pucciarelli