Giammarco Urbani fa parte della quinta generazione della famiglia che porta avanti l’azienda di produzione e trasformazione di tartufi, diventata simbolo dell’Umbria e del Made In Italy. Nell’impresa si sono affacciati però anche i giovani della sesta generazione. Una grande storia e una grande famiglia dunque che, con passione e dedizione nell’esaltare un prodotto del territorio come il tartufo, ha conquistato il mondo.
Giammarco Urbani, lei è l’Ad dell’azienda. Pandemia, caro energia. In questo quadro, come sta la Urbani Tartufi?
"Bene. Il tartufo attraversa un momento d’oro. Il Covid ci ha spiazzato e abbiamo dovuto ripensare i nostri obiettivi, spingendo di più sull’e-commerce e sul mercato domestico. Il risultato è stato un volume di vendite sull’online aumentato di cinque volte. E con la riapertura è arrivato il rimbalzo, tanto che il 2022 ha chiuso con un +22,7 per cento del nostro fatturato".
È in questo clima che nasce Truffleland?
"Truffleland è un progetto di qualche anno fa, nato dalla generazione più giovane della famiglia e messo a punto nel periodo della pandemia. Un momento in cui, come famiglia, ci siamo interrogati su cosa lasciare nei prossimi decenni. Così è nata una iniziativa che punta a restituire alla natura quello che ci ha dato, invertendo la tendenza della raccolta che diminuisce a causa del surriscaldamento climatico. Con Truffleland vogliamo ridare vita a terreni incolti, preservando il patrimonio del made in Italy come il tartufo. Si tratta del nostro contributo per la biodiversità e la sostenibilità nel lungo periodo, attraverso una micorizzazione innovativa, che assicura ampia possibilità di raccolto. Attraverso la filiera appena costituita grazie al bando di Regione Umbria, nei prossimi anni realizzeremo oltre 300 ettari di piantagioni in terreni incolti o abbandonati".
Quali obiettivi per il 2023? "Ampliare con nuovi prodotti la nostra nuova linea “Filosofia Naturale“, una linea con solo aromi naturali, no ogm, ultima nata, e poi sviluppare i nuovi mercati esteri e crescere nei Paesi emergenti. Come mercati consolidati, oltre all’Italia ci sono la Francia, la Germania, il Giappone dove siamo da 70 anni ma anche gli Usa, che rappresentano il 20 per cento del nostro fatturato. C’è tanta attenzione nei nostri confronti anche in Asia, dove si respira voglia di occidente. Oggi però, più che di conquistare nuovi mercati, sento il bisogno di creare una forte identità e di poter associare sempre di più il nostro nome a valori di italianità e qualità".
La vostra è una storia che va di pari passo con quella del territorio.
"Siamo una realtà che è cresciuta intorno al territorio e con il territorio e il suo prodotto. Una evoluzione ben visibile al nostro Museo, dove sono custoditi documenti storici incredibili".
Alessandro Orfei