Cohousing: l’abitare del futuro Un’inedita soluzione per la casa

L’associazione Cohousing in Toscana: «una formula che porta vantaggi personali e sociali»

Cohousing in Toscana

Non è anglofilia quella che spinge ad usare la parola attiva, ma il desiderio di differenziare un modo di vivere nuovo da situazioni come la coabitazione o il vivere in comunità. «Differisce dalla coabitazione – spiegano dall’associazione Cohousing in Toscana - perché fornisce uno spazio privato piccolo ma autosufficiente, tipo camera, bagno, soggiorno, angolo cottura, ripostiglio, che ha accesso ad ampi spazi comuni al gruppo, progettati per condividere pranzi, attività motoria, bricolage, ospitalità, giardino da aprire agli abitanti del quartiere o, se in campagna, al territorio. Una progettazione che permette di risparmiare sul costo della casa, perché una parte è suddivisa fra i cohousers anche al momento dell’acquisto».

L’associazione Cohousing in Toscana nasce circa 12 anni fa come associazione di promozione sociale. Un gruppo di soci ha realizzato il cohousing in campagna, non lontano da Firenze; un altro si sta impegnando per estendere questa opportunità nel centro città. «Il Cohousing, meglio se intergenerazionale – proseguono dall’associazione -, porta vantaggi personali e sociali. L’aumento dell’aspettativa di vita diminuisce la possibilità per gli enti pubblici di sopperire alle necessità di una popolazione sempre più anziana. La fragilità in aumento viene spesso gestita solo in ambito familiare. Con oneri pesantissimi per i figli. È noto a tutti, inoltre, che una vita di relazione, contrapposta alla solitudine di molti anziani, è un potente antidoto a malattie degenerative. Malgrado ciò Comune, Regione e Asl, da noi a lungo interpellati perché ci mettano a disposizione un immobile di proprietà pubblica a Firenze da restaurare, non hanno ancora aderito alla nostra idea di non acquistare l’immobile, ma di renderlo utilizzabile a nostre spese e quindi senza impiego di denaro pubblico».

Un progetto innovativo che ha bisogno di un gran numero di adesioni per riuscire a realizzarsi con l’aiuto delle Istituzioni. «È per questo che invitiamo coloro che sono interessati al progetto a fare la tessera della nostra Associazione – aggiungono da Cohusing in Toscana -. Chi è interessato a fare un cohousing in campagna, riceverà il supporto per apprendere come relazionarsi nel gruppo e superare conflitti. Attraverso la nostra esperienza può essere aiutato a realizzare un abitare che poggia su condivisione, aiuto reciproco, comunicazione, ascolto e sullo stare insieme in modo gioioso. Un’ottima prevenzione per molti disagi e malattie».

Per diventare soci dell’associazione Cohousing in Toscana è sufficiente fare un bonifico di 15 euro su Iban IT05S0501802800000000158568, con causale “Quota associativa annuale” e inviare ricevuta a: evanluci24@ gmail.com.

Info: www.cohousingintoscana.it; pagina FB Cohousing in Toscana