Da neopromossa terribile a un nuovo anno zero, il Catanzaro è in cerca della sua identità, dopo un tempo per le scelte che ha causato una netta rottura col passato. Se fino all’anno scorso i calabresi vivevano sull’onda dell’entusiasmo, con un Vivarini capace di andare in continuità con quanto visto l’anno della promozione in Serie B, in questa stagione invece il progetto sportivo è ripartito da zero, sia dalla dirigenza che in panchina, ma anche con i tanti acquisti che la calda estate del calciomercato ha portato. La prima rivoluzione è quella tattica. A differenza del 4-4-2, a tratti anche 4-2-4 di Vivarini, il nuovo allenatore Fabio Caserta ci ha messo un po’ per trovare la quadratura del cerchio (nella foto Pontisso).
Partito con il 4-2-3-1 ha poi cambiato approccio perché i due centrali di centrocampo, Petriccione e l’ex Pisa Pompetti, non sono stati in grado di reggere le difficoltà di questo impianto tattico. Così facendo il neo allenatore è passato a un più compatto 3-5-2 da un paio di partite, arrivando a culminare questo percorso nel 3-0 dello scorso weekend contro il Sud Tirol. La seconda rivoluzione è stata quindi tecnica, con tantissimi acquisti, specialmente in avanti. Il Catanzaro infatti consta addirittura di undici giocatori offensivi. Tanto che come esterno in questo 3-5-2 si è dovuto riadattare l’ex nerazzurro Marco D’Alessandro, sovente quinto, ma qualche volta anche mezzala. Sette gli attaccanti puri per due maglie con i neo acquisti Demba Seck (dal Torino), Pittarello (dal Cittadella), La Mantia (dalla Spal) e Buso (dal Lecco), che si sono affiancati a Iemmello, Biasci e Brignola.
Dal mercato sono arrivati, in totale, quasi una ventina di giocatori a fronte di numerose cessioni. Ecco perché i giallorossi stanno vivendo una rivoluzione totale. Da non dimenticare anche il cambio dirigenziale. Giuseppe Magalini, tra i papabili per rilevare Stefanelli al Pisa, alla fine si è accasato al Bari, mentre al suo posto è arrivato Ciro Polito. La società ha operato diverse scelte, consapevole che non sarebbe riuscita a reggere l’impianto dello scorso anno.
Il Catanzaro 2023-24 non sarebbe mai riuscito a ripetersi e, complici le velleità di tanti giocatori, partiti per altri lidi, ma anche di allenatore e direttore sportivo, complice il cambiamento della geografia del campionato, la società ha fatto tabula rasa, con altrettanta consapevolezza di dover imbastire un campionato con l’obiettivo della salvezza. I risultati vanno in questo senso anche se, dopo un inizio stentato, spesso in zona playout, il Catanzaro è risalito a metà classifica dopo il successo contro il Sud Tirol, si presenta a Pisa forte della sua migliore prestazione dell’intera stagione fino a questo momento.