E alla fine è stato confermato solo Luca Campori capitano e guida della nuovissima Pielle

Superstite / L’esterno di Forlimpopoli è l’unico rimasto della rosa del team della passata stagione ed è tra i più stimati dall’allenatore Campanella

Certezza e capitano della Pielle, Luca Campori, classe 1999

Certezza e capitano della Pielle, Luca Campori, classe 1999

Come "Highlander", ne è rimasto solo uno. Ma non ci sono teste tagliate, ci mancherebbe altro. Certo, la Pielle Livorno ha cambiato nove giocatori su dieci della sua rosa, ma l'unico superstite della passata stagione è il capitano, Luca Campori. Un po' paradossale vista anche la sua età: ha 25 anni. Ma se un giocatore incarna perfettamente lo spirito della squadra e nell'ultimo campionato è stato, come detto da coach Campanella, il più intenso, il più freddo nei momenti decisivi e quello con più carattere, allora la conferma è inevitabile e meritata. Ambizione e responsabilità. Cuore di capitano, l’esterno di Forlimpopoli non è mai stato in dubbio per quanto riguarda la sua riconferma con la Pielle. «Sono veramente contento di essere ancora qua. Dopo questo rinnovo mi sento una volta di più la maglia cucita addosso. È un attestato di stima importante da parte della società, una grande soddisfazione a livello personale, ma anche una responsabilità non da poco. In ogni caso era quello che volevo». A lui il compito di accogliere tutti i nuovi, di farli sentire a proprio agio, e di caricare l'ambiente dopo la deludente passata stagione: «Ho aspettato la scelta del nuovo allenatore dopo l’addio di Marco Cardani. Da entrambe le parti c’è stata la voglia di trovare subito un punto di incontro. Avevo l’ambizione di far ancora parte di una squadra di vertice e farlo alla Pielle è il massimo, cose che vanno oltre l’aspetto economico. Dopo la fine della scorsa stagione, volevo riprovarci con questa maglia». E ancora: «Mi sento comunque la responsabilità di far capire ai nuovi dove si è arrivati. Perché Livorno è unica: per seguito e per quanto la gente tiene alla Pielle, una passione che va oltre anche a tante squadre di Serie A. Detto questo, avendo cambiato tutti i compagni di squadra e allenatore, è quasi come se avessi cambiato squadra anch’io». L'importanza insomma di qualcuno da cui partire per proporre il nuovo progetto, in un campionato di B che ogni anno diventa sempre più competitivo. E infatti Livorno ha deciso di mettere assieme un quintetto di giocatori scesi dall'A2 o provenienti da prestigiosi campionati esteri. Campori molti dei nuovi peraltro li conosce già: «Con Cepic ho fatto il settore giovanile alla Mens Sana Siena. È un lungo che sa giocare sia fuori che dentro l’area, a me piace molto. Con Bonacini siamo grandi amici. Per me è un giocatore che farà innamorare il popolo piellino. Ha voglia di difendere e non ha paura di buttarsi dentro, è perfetto per questa piazza. Donzelli invece, con la fisicità che ha, potrà essere strabordante in Serie B». L'appuntamento iniziale, da non sbagliare, la Supercoppa al Modigliani Forum: «Scenderemo in campo per vincere e ci proveremo davanti al nostro pubblico. Rispetto allo scorso anno è evidente, siamo una squadra nuovissima e con tanti giocatori esperti, quindi avremo bisogno di un po’ di tempo per trovare la quadra».