Eugenio Giani*
Ritorna il campionato ed è sempre una festa per tutti gli sportivi, benché quest’anno i Mondiali obblighino a cominciare nel caldo torrido del Ferragosto. Ritorna il campionato e questa volta i tifosi della Fiorentina possono salutarlo con umori ben diversi dalle stagioni precedenti: non il consueto mix di speranze e curiosità che accompagna l’avvio di ogni stagione, ma la convinzione che l’anno che abbiamo di fronte possa davvero essere ricco di soddisfazioni.
È l’entusiasmo che abbiamo potuto registrare nel corso della preparazione in Val di Fassa, partecipato dai sostenitori viola come non succedeva da anni; lo stesso entusiasmo che si sta esprimendo nella quota di abbonamenti già sottoscritti, che fa di Firenze una delle piazze italiane più importanti: a conferma di un amore che ha radici antiche, ma che da tempo aspettava le circostanze giuste per rianimarsi.
I risultati della scorsa stagione, la conferma del tecnico, l’idea di un progetto che sta andando avanti; il ritorno in Europa dopo diversi anni; e ora una campagna acquisti che è propria di una società che intende crescere e conquistare un ruolo da protagonista. Sono questi gli ingredienti che danno buone fondamento a questo entusiasmo.
A parlare saranno poi i risultati del campo. Però mi piace pensare che tutto questo rappresenti il frutto di un lavoro che viene da lontano, dentro un progetto che comprende solidità finanziaria e investimenti quali quelli sul Centro Sportivo.
Di acqua sotto i ponti ne è davvero passata tanta, da quel giorno di agosto di 20 anni fa quando, sull’onda del fallimento Cecchi Gori, dovetti precipitarmi a Roma per convincere l’Assemblea della Figc a non far ripartire Firenze dai dilettanti, per poi firmare il giorno stesso dal notaio l’atto costitutivo di una nuova società.
Oggi si pongono davvero le condizioni perché la storia della Fiorentina, la passione che sempre sa destare, ritrovi adeguati riconoscimenti anche sul terreno di gioco.
(*presidente della Regione Toscana)