Dopo il disastroso 2-0 di Monza le parole del direttore sportivo viola Daniele Pradè sono risuonate come una grancassa su tutti i quotidiani sportivi, hanno invaso le case d'Italia dalle tv e accumulato visualizzazioni sul web. La sua analisi a caldo del posticipo del lunedì in Brianza, contro la squadra ultima in classifica, lo ha portato a invocare il recupero della «nostra umiltà e identità». Il clima da euforico si è fatto funereo nel giro di una manciata di settimane. L'entusiasmo ha lasciato il posto all'amarezza e l'incidente di Bove non può essere una scusante per un punto in cinque gare. Palladino ha reagito con pragmatismo: «Probabilmente siamo meno squadra» è stata la sua valutazione. «Dobbiamo alzare l’attenzione su tutto» la ricetta per ripartire. Trovare soluzioni ai problemi più spinosi, dopotutto, è il compito di ogni bravo allenatore e dopo due stagioni e mezza da predestinato, il mister viola non può aver perso il suo tocco in appena un mesetto. Pradè ha tirato in ballo il mercato, che come sempre tra gennaio e febbraio arriva a turbare situazioni consolidate, ma nessun giocatore di primo piano della Fiorentina, all'infuori dell'ex capitano Biraghi, sembra destinato a cambiare maglia durante la finestra di trattative invernale. Palladino avrà invece a disposizione a tempo pieno il giocatore che andrà a colmare il vuoto lasciato da Bove nel 4-2-3-1 con cui la Fiorentina ha collezionato le sue otto vittorie consecutive, il modulo che sinora ha dato maggiori garanzie esaltando al meglio gli interpreti: Michael Folorunsho. In serie A con la maglia azzurra l'ex napoletano è sceso in campo per poco più di mezz'ora distribuita su sei partite, una disabitudine alla gara che ha sicuramente influito sulla ventina di minuti poco convincenti disputati al suo esordio contro il Monza. La sua fisicità e la sua capacità di svariare sul fronte d'attacco, unita alla sua propensione ad appoggiare con muscoli e letture il lavoro dei due centrocampisti difensivi, potrebbero essere l'antidoto ideale al male più evidente della Fiorentina dell'ultimo periodo, lo sfilacciamento tra i reparti. C'è poi un altro giocatore che sinora non ha reso secondo le aspettative ma ha tutto per suonare la carica: Albert Gudmundsson. L'ex Luca Toni ha detto che «Va coccolato» e recuperandolo per Palladino potrebbe essere tutto più facile. Le soluzioni più efficaci spesso sono quelle più semplici.
SportFiorentina e Palladino al bivio con il Torino serve ripartire