Soltanto la classifica sconfessa ciò che le statistiche più dettagliate, accumulate nel corso delle ventidue giornate disputate, evidenziano con dovizia di particolari: la sfida con la Salernitana è a tutti gli effetti un autentico "testacoda". Il Pisa di Superpippo, secondo nella graduatoria generale ma anche nelle speciali classifiche delle reti fatte e di quelle concesse – dietro, rispettivamente, a Sassuolo e Spezia – si accinge a incrociare il proprio cammino con la compagine che fino a oggi vanta il quarto peggior rendimento alla voce "gol subiti" (32) e il terzo peggior score al capitolo "gol segnati" (22). Non bastassero questi dati a sottolineare la differenza tra nerazzurri e granata, amplificata dai 26 punti di differenza che li separano, aggiungiamo anche l’atmosfera che attornia le due squadre: da una parte c’è l’entusiasmo contagioso di una stagione che sta regalando gioie a ripetizione, dall’altra c’è la depressione di una retrocessione dalla A avvenuta con un paio di mesi di anticipo rispetto alla fine del campionato e la rabbia nei confronti di una proprietà accusata di non avere a cuore le sorti.
In casa i nerazzurri hanno compiuto un percorso quasi netto: 27 punti in 11 partite, frutto di 8 vittorie e 3 pareggi (meglio ha fatto solo il Sassuolo, fino a oggi, con 28 lunghezze percorse). Per contro, la Salernitana lontano dall’Arechi ha racimolato la miseria di 6 punti in 10 gare: il bottino è scaturito dall’unico successo conquistato a Palermo (0-1) e dai rimanenti 3 pareggi, a cui fanno da contraltare ben 6 sconfitte. A rendere ancora più pesante questo andamento è la sterilità della produzione offensiva: sono appena 6 le reti messe a segno dai granata nei match giocati in trasferta. Manco a dirlo, anche il focus ristretto alle ultime 5 partite giocate restituisce una fotografia impietosa: il Pisa viaggia alla media perfetta di 2 punti a gara (10 totali), la Salernitana si ferma invece a 4. C’è da attendersi quindi un compito semplice per gli uomini di Inzaghi? Affatto. Lo Sporting Club si presenta all’appuntamento privo di una delle sue guide più carismatiche, nonché il calciatore più esperto all’interno dello spogliatoio: capitan Caracciolo. Qualche metro più avanti peserà anche la mancanza del diamante nerazzurro, Matteo Tramoni.
M.A.