Mugello, il progetto del museo

Tra passato, presente e futuro Adesso può nascere il museo

Anche Valentino Rossi tra gli storici mattatori del Mugello

Anche Valentino Rossi tra gli storici mattatori del Mugello

L’edizione 2024 della gara del Mugello è resa ancor più speciale da un doppio anniversario, che testimonia il rapporto profondo tra il motorismo e questo territorio. Ricorrono infatti i 110 anni del Circuito Stradale e i 50 dell’Autodromo Internazionale. I 67,5 km del circuito stradale del Mugello dal lontano 1914, e senza soluzione di continuità fino al 1970, sono stati teatro di una delle più antiche corse automobilistiche della storia, che da S.Piero a Sieve, o da Scarperia come nelle ultime cinque edizioni, superato il passo del Giogo, attraversava la città di Firenzuola piegando poi a sinistra per raggiungere la via Bolognese in località La Casetta da dove, sceso il passo della Futa fino a Le Maschere e Cafaggiolo, giungevano di nuovo a S. Piero a Sieve. Dal 1974, a sostituire quel mitico anello stradale fatto di mulattiere polverose d’estate e fangose d’inverno, furono le larghe strade asfaltate dell’Autodromo Internazionale del Mugello, che da allora ai giorni nostri ha continuato a tramandare la spirito motoristico toscano. Queste e altre incredibili vicende della storia infinita del Mugello potrebbero presto essere rese immortali da un museo dedicato, un luogo dinamico, all’interno del quale valorizzare tanto gli splendori del passato, quanto la storia presente di una tradizione di “famiglia”. Una gallery virtuale, che metta in collegamento la storicità dell’ormai secolare Stradale al nuovo Autodromo, attraverso le evoluzioni dalle macchine e moto antiche a quelle moderne. Il progetto è stato al momento solo messo in cantiere, ma le idee sono molto chiare e concretamente collegate allo sviluppo di un indotto che possa diventare “permanente”, proprio attraverso la realizzazione di un museo sempre aperto ai visitatori. Scarperia e San Piero sono inserite a pieno titolo nella Rete Nazionale Città dei Motori e hanno preso parte all’Italian Motor Week con la storica scuderia Biondetti. Una partecipazione ricca di riscontri, che ha convinto definitivamente della bontà dell’idea alla base del progetto, quella di valorizzare la tradizione motoristica che esiste e influenza il Mugello. Il Museo sarebbe quindi l’occasione di dar vita a un nuovo filone turistico, rivolto all’Italia, ma anche e soprattutto all’estero, che possa coniugare durante tutto l’anno la passione motoristica e la partecipazione ai numerosi eventi di cui il Circuito è spesso teatro, a quella per il buon bere e il buon mangiare e per i paesaggi incantevoli della zona. D’altro canto, la bellezza dei paesi, della campagna lussureggiante che fa da cornice a splendide ville, come quella della famiglia Gerini alle Maschere, o a maestosi castelli come Cafaggiolo - storica residenza Medicea -, facevano del Mugello una rinomata località di villeggiatura già ai tempi del Circuito Stradale. E il cerchio si chiude.