Prato, dalla storia industriale a modello del centro Italia in tema di sostenibilità

Evoluzione / Ieri "città delle cento ciminiere", oggi centro nervalgico di innovazione e cultura

La Cattedrale di Santo Stefano che domina Piazza del Duomo

La Cattedrale di Santo Stefano che domina Piazza del Duomo

Prato, città che fonde natura e modernità, si afferma come uno dei centri italiani più dinamici del centro Italia. Oltre 2000 anni di storia, un tempo conosciuta come la "città delle cento ciminiere", Prato si è trasformata in un polo all'avanguardia, mantenendo una forte connessione con la sua tradizione industriale e culturale. Oggi, la città è un modello di sostenibilità urbana, con 53 km di piste ciclabili che attraversano un tessuto urbano arricchito da parchi e aree verdi, tra cui l’Ippodromo, il parco di Galceti, il parco fluviale del Bisenzio e le riserve naturali di Monferrato, Calvana e le Cascine di Tavola. Nel XII secolo, Prato ottenne il suo status di Comune libero, ma fu poi sottomessa nel 1351 al dominio fiorentino, un periodo che segnerà anche la città con il tragico sacco da parte degli spagnoli nel 1512. Tuttavia, il XIX secolo segnò la vera e propria rinascita della città grazie alla sua evoluzione industriale, che la portò a essere definita "La Manchester della Toscana" per la sua rilevanza nel settore tessile. Ancora oggi, i tessuti pratesi sono richiesti dai più prestigiosi marchi della moda globale, consolidando il ruolo della città come centro nevralgico dell'industria tessile mondiale. Fino al 1992, Prato faceva parte della Provincia di Firenze, crescendo demograficamente anche grazie alla forte presenza della comunità cinese, che oggi conta circa 30.000 residenti. Nel cuore della città, l'architettura storica di Piazza Santa Maria delle Carceri racconta la fusione tra il Rinascimento e il Medioevo, con la Basilica e il Castello dell'Imperatore, edificato da Federico II di Svevia nel 1248 come baluardo contro Firenze. La Piazza del Comune, con i suoi palazzi storici, conserva la Fontana del Bacchino, uno dei simboli della città, mentre la Cattedrale di Santo Stefano, con la sua facciata in marmo verde di Prato, domina Piazza del Duomo. Il complesso monumentale della Chiesa di San Domenico ospita un’opera di grande valore artistico di Matteo Rosselli. Un esempio di arte contemporanea si trova in Piazza San Marco, dove dal 1972 è esposto il celebre blocco di marmo bianco di Henry Moore, che rievoca la Porta Fiorentina, un tempo punto di accesso tra Prato e Firenze. Prato continua a essere una città in bilico tra tradizione e innovazione, un laboratorio di sperimentazione culturale e industriale che mantiene salde le sue radici storiche mentre si proietta verso il futuro.