Capello lungo legato da una fascetta che sa tanto di quella moda da calciatore di inizio anni 2000, fisico asciutto, longilineo, palleggi eleganti, qualche colpo con la spalla e infine pallone fermo sulla testa. Un po’ giocoliere, così è stato ripreso nel video del suo primo allenamento, postato sui social dal Pisa. Con quelle movenze che catturano l’occhio ai tifosi e fanno sognare in vista delle partite future.
"Aura", così si dice adesso per indicare quel giocatore che emana superiorità, classe. E di aura, Markus Solbakken pare averne tanta. Un calciatore attento all’estetica, sia sul campo ma anche fuori, come testimoniato da quei pantaloni baggy (larghi) – anche in questo caso seguendo la moda del momento – indossati nelle prime foto di rito con la nuova società. Il suo arrivo a Pisa lo ha già consegnato alla storia: Solbakken, infatti, è diventato il primo calciatore norvegese della storia del club. Uno spogliatoio, quello sotto la guida di Filippo Inzaghi, che incrementa così il suo reparto scandinavo, dopo i quattro danesi (Lind, Hojholt, Abildgaard, Meister). All’appello mancherebbe uno svedese, ma per ora non sono previsti colpi all’orizzonte. Un innesto di assoluta qualità al centro del campo per la squadra nerazzurra alla ricerca della Serie A. Un perno qualitativo, che si sposa così perfettamente con le caratteristiche da incontrista di Marin e con quelle da incursionista di Piccinini, permettendo anzi ad Inzaghi di optare, perché no, a un 3-5-2.
Solbakken garantisce anche esperienza: non si può dire il contrario per un giocatore che nella prima metà di stagione ha giocato ben quattro partite in Champions League (oltre alle tre nella scorsa Europa League). Ecco, passare da scendere in campo contro Manchester City e Atletico Madrid alla Serie B non può non puntarti dei fari addosso. Nelle ultime dieci stagioni, è appena il quarto calciatore della seconda serie italiana a vantare presenze in Champions: prima di lui ci sono stati Gaetano (stagione 2019/20), Nsamé (2023/24) e Chaka Traoré (2023/24). Non resta che vederlo in campo, chissà, a partire da domani.