Et voilà, le Tour est à Florence! Si perdoni il francese, ma quando si parla di Giro di Francia, nella città di Gino Bartali, mito del ciclismo degli anni ’40 e ’50 entrato nella leggenda per le sue imprese in bicicletta e non solo, la licenza linguistica è consentita. Per la prima volta nella sua ultracentenaria storia il Tour partirà dall’Italia, e già questa è una notizia, con tre tappe iniziali che attraverseranno Toscana, Emilia Romagna e Piemonte. Ma il Grand Départ, il momento più atteso con la presentazione dei 176 ciclisti, fra campioni e gregari, suddivisi in 22 squadre, le tante iniziative che colorano un’intera città e le località lungo il percorso sarà a Firenze dal 27 al 29 giugno. E questa è una notizia ancora più grossa, data la rilevanza internazionale del luogo scelto dagli organizzatori, la sua storia e le sue tradizioni, anche sportive, non ultima l’aver ospitato i Mondiali di ciclismo del 2013.
La prima frazione della corsa a tappe più famosa al mondo, partirà sabato 29 giugno a mezzogiorno dal cuore di Firenze e si snoderà fino a Rimini, toccando le bellezze naturali dell’Appennino tosco-emiliano e le sabbiose coste dell’Adriatico, percorsi 206 chilometri, validi per l’assegnazione della prima maglia gialla. Tappa, manco a dirlo, dedicata alla memoria del grande Gino Bartali da Ponte a Ema, capace in carriera di vincere due Tour a distanza di dieci anni: nel 1938 e nel 1948. E se tutti conoscono, almeno per sentito dire, il Ginettaccio campione, è meno noto, non tanto che Bartali sia stato nominato alla memoria Giusto fra le nazioni dello Stato d’Israele, ma le motivazioni per le quali lo è diventato. Fra il ’43 e il ’44, nei mesi più bui dell’occupazione nazista e della repressione del fascismo repubblicano nei confronti degli oppositori al regime, il campione fiorentino, con la scusa di allenarsi, consegnava documenti falsi in Umbria, partendo da Firenze, per salvare famiglie di ebrei, nascoste in conventi e monasteri, grazie alla rete di protezione, messa in piedi dall’arcivescovo di Firenze, il cardinale Elia Dalla Costa, Venerabile e in futuro, chissà, Santo della Chiesa cattolica, e i suoi collaboratori.
Chiusa la parentesi, il Grand Départ è anche l’occasione per ricordare Gastone Nencini, campione mugellano, altro e solo toscano ad aver vinto il Tour, nel suo caso l’edizione del 1960. E ora spazio al programma della tre giorni fiorentina.
27 giugno: presentazione delle squadre
Palazzo Vecchio sarà la base logistica in cui si svolgeranno anche il briefing tecnico e gli shooting fotografici, e sarà il punto di partenza da cui le squadre, sfilando una ad una per le vie della città, raggiungeranno il palco di piazzale Michelangelo per lo show trasmesso in mondovisione. L’evento si svolge dalle 18,30 alle 20.
29 giugno: la corsa
La carovana partirà dal Villaggio alle Cascine (all’incirca alle ore 12) in modalità non competitiva e raggiungerà piazza Signoria, dove si fermerà per uno start istituzionale.
Il percorso in dettaglio
Village - piazzale delle cascine - viale degli Olmi - piazzale Thomas Jefferson - viale del Visarno - via del Fosso Macinante - via Luciano Berio - piazza Vittorio Veneto - viale Fratelli Rosselli - piazzale di Porta al Prato - Il Prato - via Curtatone - lungarno Amerigo Vespucci - piazzale Carlo Goldoni - via della Vigna Nuova - piazza di San Giovanni - piazza del Duomo - via dei Calzaiuoli - piazza della Signoria (Start istituzionale) - via Vacchereccia - va Por Santa Maria - Ponte Vecchio - via dei Guicciardini - piazza dei Pitti - piazza di San Felice - via Romana - piazza della Calza - piazzale di Porta Romana - viale Niccolò Machiavelli - piazzale Galileo - viale Galileo - piazzale Michelangelo - viale Michelangelo - via Carlo Marsuppini - via Coluccio Salutati - piazza Gavinana - viale Donato Giannotti - viale Europa - piazza Gastone Nencini - viale Europa - viale del Pian di Ripoli - Bagno a Ripoli, davanti al Viola Park (Start ufficiale) per poi proseguire verso Rimini, passando dalla via di Rosano, Pontassieve, Rufina, Dicomano, San Godenzo e lasciare la Toscana dalla Colla dei tre faggi e proseguire per le Romagne.