A casa Gori in Sant’Agostino. Dopo Parigi il ritorno in città «Era il mio sogno di bambino»

Aperto nel 2012 è uno dei locali più in voga. Il titolare: «Ho viaggiato molto, adesso ho realizzato il desiderio di avere un’attività tutta mia». Tra le eccellenze: prosciutti selezionati tagliati al coltello

Lo staff del ristorante di piazza Sant’Agostino «A casa Gori», di Maurizio Gori uno dei locali più apprezzati della città soprattutto per la selezione di prosciutti che ogni sera vengono tagliati rigorosamente al coltello e per la selezione di vini

Lo staff del ristorante di piazza Sant’Agostino «A casa Gori», di Maurizio Gori uno dei locali più apprezzati della città soprattutto per la selezione di prosciutti che ogni sera vengono tagliati rigorosamente al coltello e per la selezione di vini

Il suo sogno fin da bambino era quello di avere un ristorante tutto suo. Oggi quel sogno è diventato realtà per Maurizio Gori, titolare di «A Casa Gori» aperto nel 2012 in piazza Sant’Agostino. La storia di «A casa Gori» è strettamente legata al percorso personale e professionale del titolare: dopo diverse esperienze a Parigi e Londra, ha deciso di tornare nella sua città natale per realizzare il suo desiderio. «Ho viaggiato molto, ho vissuto per anni soprattutto a Parigi dove ho lavorato in diversi locali. Questo mi ha permesso di conoscere tante persone ed imparare molteplici stili di cucina oltre che aprire la mente: viaggiare significa capire che esiste anche altro, che oltre al bianco e al nero esistono anche diverse sfumature. Credo che sia la base da cui partire, oggi per fortuna si sta imparando a capire in qualche modo che esiste anche altro e che il mondo non è quello stretto tra quattro mura», racconta Gori. Esperienze all’estero che hanno arricchito la sua visione di vita e della cucina, permettendogli di combinare tecniche e sapori diversi con la tradizione toscana. L’atmosfera familiare e l’attenzione ai dettagli rendono ogni visita al ristorante un’esperienza: «Ho la passione dell’accoglienza perché in casa mia facevamo sempre pranzi e feste - racconta -. È un qualcosa che ho sempre vissuto, il piacere di invitare persone. Oggi faccio questo nel mio locale». La cucina di «A casa Gori» si distingue per l’attenzione alla materia prima: «La nostra è una cucina italiana che valorizza il prodotto - spiega -. Abbiamo una grande selezione di prosciutti sia italiani che esteri, che sono il nostro tratto distintivo e poi cambiamo menù a seconda di quello che offre il mercato. La cucina è espressione e fantasia, cerco gli ingredienti e creo i piatti in modo da offrire sempre scelte diverse per chi viene a trovarci». Il vero fiore all’occhiello del ristorante è proprio la selezione di prosciutti, tutti tagliati rigorosamente al coltello. «È un gesto antico che permette di preservare il sapore e la consistenza della carne», spiega il titolare. La passione di Gori per la carne si riflette nella cura dedicata alla selezione dei produttori, ai diversi tagli e alle rispettive cotture, «l’importanza di utilizzare tutte le parti dell’animale per evitare gli sprechi e riscoprire vecchie ricette», sottolinea. Sono i tratti distintivi di un locale che ha saputo farsi strada negli anni diventando un luogo ideale per una cena in famiglia o tra amici. «Vogliamo che chi viene qui si senta a casa, senza formalismi eccessivi ma con la certezza di essere seguito con cura», dice. E come dargli torto. La piazza inoltre in estate regala un’ambiente unico. Proprio il cuore del centro storico, stretto tra le mura trecentesche e la chiesa, hanno convinto Gori a fare il grande salto: «Conoscevo quel fondo, quando sono tornato a Prato pensando di aprire un ristorante, l’ho visto e me ne sono innamorato - dice -. Abbiamo fatto dei grandi lavori di ristrutturazione, amo quella piazza tanto che qui ho comprato anche casa. È un luogo con un fascino incredibile. Il nostro obiettivo è offrire un’esperienza che rimanga impressa, non solo per il gusto ma anche per l’atmosfera». Oltre alla qualità dei piatti, «A casa Gori» non delude gli amanti del buon vino con una selezione di vitigni italiani e internazionali e oltre trecento etichette in cantina. ll ristorante è aperto tutte le sere, escluso il martedì, mentre la domenica offre anche il servizio di pranzo. «A Casa Gori» rappresenta la realizzazione del sogno di Maurizio Gori: un luogo dove la tradizione culinaria toscana incontra l’innovazione, in un ambiente accogliente e familiare. La dedizione alla qualità e l’attenzione ai dettagli fanno di questo ristorante una tappa obbligata per chi desidera gustare autentiche specialità e una selezione unica di prosciutti al coltello.


La storia

Una super ristrutturazione nel bel fondo in centro storico

ristorante casa gori
A Casa Gori

Nel 2012 Maurizio Gori, già titolare di una tavola calda e dopo anni di esperienza all'estero, ha inaugurato il ristorante specializzato in menù di terra «A casa Gori» in Sant’Agostino. Dopo lunghi lavori di ristrutturazione che hanno rinnovato il fondo antico che si trova adiacente alla chiesa e all’oratorio di Sant’Agostino, ha preso concretezza il sogno di Maurizio.

La ricetta

Paccheri alla carbonara di tartufo nero di Norcia Ingredienti per 4 persone 400 g Paccheri del pastificio Mancini 150 g tuorlo d’uovo 100 g parmigiano reggiano Pepe macinato Un pizzico di sale 100 g di burro 20 g tartufo Nero invernale 20 g tartufo Nero pregiato “ Norcia “ 200 g di guanciale di Amatrice tagliato spesso Procedimento: Preparare, con l’ausilio di una frusta, un impasto amalgamato con il tuorlo d’uovo, il parmigiano, un pizzico di sale e una presa generosa di pepe macinato. Successivamente, lavorare il burro con l’aiuto di una spatola, facendo sì che si ammorbidisca senza che debba sciogliersi. A questo punto, unirci il tartufo Nero invernale fatto a scaglie sottili. Adesso tagliate il guanciale a listarelle e procedere in padella facendole rosolare fino a gradita croccantezza. Conservare il grasso sciolto e asciugare il guanciale su una carta assorbente. A questo punto possiamo procedere con la cottura del Pacchero. Nel frattempo, in una padella, andremo a mettere il burro ammorbidito un poco di grasso scuoto del guanciale e accendiamo il fuoco a fiamma molto bassa facendo in modo che il burro pian piano si fonda ma senza sciogliersi completamente. Scolare i Paccheri adagiarli in padella, mettere sul fuoco a fuoco vivo con un cucchiaio di acqua di cottura. Come “staccheranno “ il bollore, uniamo l’ impasto dell’ uovo e dopo una manciata di pochi secondi levare la padella dal fuoco e mantechiamo energicamente favorendo la fusione di tutti gli ingredienti che dovranno risultare cremosi ma non, come si dice in gergo, “ stracciati “. A questo punto, non resta che impiattare a vostro piacimento. Noi preferiamo servirli su un unico binario ponendo la crema su di essi, la pancetta croccante e, a chiudere il piatto, delle scaglie sottili di Tartufo Nero pregiato “ Norcia “.